Copernico Sim (Aim) – Gli Asset under Management salgono a 561 mln (+12,9%) nel 2019

Copernico Sim ha chiuso il 2019 con un volume d’affari stabile e con Asset under Management (AuM) in crescita.

Le commissioni nette sono rimaste stabili a 2,7 milioni. Le commissioni attive sono leggermente scese a 6,5 milioni (6,6 milioni nel 2018) per effetto di una riduzione delle commissioni non ricorrenti, mentre quelle passive sono diminuite a 3,8 milioni (3,9 milioni nell’esercizio precedente), evidenziando una percentuale media di
retrocessione sulle commissioni attive in linea con il 2018.

Il margine di intermediazione, pertanto, è rimasto invariato a 2,7 milioni.

I costi operativi sono cresciuti a 2,9 milioni (+11,6% su base annua), per effetto dei
piani di sviluppo avviati dalla società e delle attività di riorganizzazione interna volte a perseguire maggiore efficienza.

Il periodo si è chiuso con un utile netto di 41 mila euro (+46 mila euro nel 2018), dopo benefici fiscali per 282 mila euro a seguito della quotazione sul mercato Aim Italia.

Dal lato patrimoniale, al 31 dicembre le attività finanziarie salgono a 4 milioni (+74,1% rispetto a fine 2018) principalmente per l’aumento di capitale nell’ambito dell’Ipo su Aim Italia.

Il patrimonio cresce a 4,3 milioni per effetto della già citata capitalizzazione, chiusa con una raccolta lorda, comprensiva delle azioni poste in vendita, pari a 3,3 milioni.

A fine 2019 la società presenta liquidità finanziaria netta per 1,9 milioni (liquidità finanziaria netta per 0,4 milioni al 31 dicembre 2018).

Al 31 dicembre 2019 gli Asset Under Management salgono a 561 milioni da 497 milioni a fine 2018, di cui 313 milioni riferiti a fondi comuni di investimento (282 milioni al 31 dicembre 2018) e 209 milioni al comparto assicurativo (176 milioni al 31 dicembre 2018).

Il 2019 si è concluso con una raccolta netta positiva di 18,6 milioni (23,7 milioni nel 2018).

Allo stato attuale, i progetti di sviluppo avviati dalla società procedono secondo le attese, anche se nel breve periodo potrebbero subire un rallentamento a causa dell’emergenza sanitaria.

Non si può escludere che lo scenario avverso, determinato dall’emergenza sanitaria in atto, possa avere un impatto sulla crescita della società. Al riguardo, comunque, si rileva che la struttura dei ricavi ha natura prevalentemente ricorrente, profilo che assicura una loro tendenziale stabilità.

Si ritiene che il business model, ad architettura aperta, e l’assetto del portafoglio della clientela, già allocato con approccio prudente prima del verificarsi della pandemia, possano concorrere, infatti, a dare stabilità anche nell’attuale difficile scenario prospettico.

Si rileva, comunque, che detti fattori esogeni, per effetto di un accentuarsi della volatilità dei mercati finanziari e di un’eventuale riduzione della raccolta, potrebbero determinare una riduzione delle attese di crescita dei flussi di ricavi.

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