Siti B&T ha chiuso il 2019 con ricavi in calo del 15,1% a 175,1 milioni, per effetto del difficile scenario di riferimento che ha visto una contrazione generalizzata del mercato. Secondo l’associazione di categoria ACIMAC, il calo stimato del settore è stato del 15,4% lo scorso anno.
La presenza e la penetrazione dei mercati mondiali ha visto incrementare la percentuale della quota export della società al 90% rispetto all’88,2% dell’esercizio precedente, confermando la vocazione internazionale del Gruppo.
A livello di gestione operativa, l’Ebitda adjusted è rimasto sostanzialmente stabile a 19 milioni (19,2 milioni nel 2018) con una marginalità in aumento al 10,8% (+150 punti base), beneficiando anche dell’impatto positivo dell’IFRS 16 per 3,5 milioni.
L’Ebit adjusted, invece, è diminuito del 34,9% a 8,8 milioni con un’incidenza sul fatturato al 5% (-150 punti base), complice anche l’incremento degli ammortamenti e svalutazioni passati da 5,7 milioni a 10,2 milioni.
L’esercizio si è chiuso con un calo dell’utile netto del 61,7% a 3,1 milioni, di cui il risultato di pertinenza del gruppo è pari a 2,9 milioni (-57,5%).
Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto è aumentato a 59,1 milioni dai 42,9 milioni al 31 dicembre 2018. Escludendo l’impatto dell’IFRS 16 per 21,5 milioni, l’indebitamento risulta in diminuzione a 37,6 milioni, evidenziando una generazione di cassa di 5,3 milioni.
Gli investimenti complessivi sono stati pari a 11,9 milioni, comprensivi dell’acquisizione delle minorities di Ancora e Projecta Engineering per un totale di 5,2 milioni, mentre l’ammontare degli investimenti in R&D ha superato i 7 milioni, pari al 4% del fatturato, di cui 3,7 milioni sono stati spesati nell’esercizio.