Ambromobiliare ha archiviato il 2019 registrando una decisa crescita dei ricavi e un significativo miglioramento dei margini operativi.
I ricavi netti sono saliti a 3,1 milioni (+41,1% a/a), al cui interno quelli da advisory sono cresciuti a 2,8 milioni (+49% rispetto al 2018), grazie al maggior numero di operazioni chiuse con successo nelle aree Equity Capital Markets.
Dopo costi operativi aumentati meno che proporzionalmente rispetto al giro d’affari (+27,7% a/a a 2,7 milioni), l’Ebitda è balzato a 374 mila euro (65 mila euro nel 2018), mentre l’Ebit è tornato positivo per 239 mila euro (-28 mila euro nell’esercizio precedente), dopo aver spesato ammortamenti per 134 mila euro (+45% su base annua).
Il periodo si è chiuso con un utile netto di 187 mila euro, contro una perdita netta di 13 mila euro nel 2018.
Dal lato patrimoniale, al 31 dicembre 2019 la posizione finanziaria netta evidenzia liquidità per 398 mila euro (debito netto per 315 mila euro a fine 2018). Il miglioramento è riconducibile principalmente alla generazione di cassa e alla gestione del capitale circolante.
A fine dicembre 2019 il patrimonio netto si attesta a 3,4 milioni (3,1 milioni al 31 dicembre 2018).
Anche nel 2020, la società sta seguendo diversi incarichi relativi alle operazioni di quotazione su Aim Italia, rafforzando ulteriormente la propria posizione nel mercato di riferimento.
Inoltre, a fine 2019 Ambromobiliare ha acquisito un mandato per un Ipo sull’MTA nel segmento STAR (settore nautico). I mandati in essere per le Ipo su AIM Italia riguardano i settori servizi, energia rinnovabile, security e micro-mobility sostenibile.
I dati gestionali dei primi mesi del 2020 consentono al management di essere cautamente ottimisti in merito ai risultati attesi per l’intero anno, sempre però considerando che al momento non è possibile stimare gli effetti dello shock causato da Covid-19 e, di conseguenza, probabilmente anche sul core business.
A fronte del buon numero di mandati in essere, il cda prevede un fatturato e una marginalità sostanzialmente stabili, non considerando eventuali dinamiche legate all’emergenza sanitaria che potrebbero influenzare il core business.
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