Corrado Passera e il top management di illimity scrivono una lettera agli azionisti per rassicurarli sull’impatto dell’epidemia Covid-19 sui conti. Dopo un’analisi delle diverse divisioni, i manager del gruppo concludono che si attendono un effetto contenuto della crisi sui conti della banca. Tra i punti di forza si ricordano la solidità patrimoniale, l’attività diversificata e l’elevata informatizzazione del gruppo.
Di fronte a uno scenario di grande incertezza e che oltre all’emergenza sanitaria porterà impatti sull’economia non ancora del tutto quantificabili, Corrado Passera, amministratore delegato di illimity, insieme al top management, ha deciso di integrare le comunicazioni ordinarie riguardo i conti del 2019 con una lettera sulle prospettive della banca nell’attuale situazione di emergenza.
Prospettive che appaiono rassicuranti. “Nonostante le criticità che potranno emergere dall’attuale scenario, forti dei risultati raggiunti nel 2019, nostro primo anno completo di attività e anno di quotazione sul mercato primario di Borsa (MTA), si ritiene che il gruppo sia adeguatamente strutturato ed equipaggiato per affrontare efficacemente anche questa sfida”, si legge nella nota.
Il top management della banca è convinto che nei prossimi mesi e anni sarà ancora più importante il contributo alla crescita che potrà venire da una realtà come illimity, focalizzata su imprese con efficaci piani di sviluppo e di ristrutturazione, su corporate distressed asset e su servizi di banca diretta. “Si ritiene che le dinamiche dimensionali e concorrenziali dei mercati nei quali opera la banca continueranno anche in futuro ad essere molto attraenti”, scrivono i top manager del gruppo.
Tra i punti di forza dell’istituto vi sono il fatto di essere una banca fortemente tecnologica, che ha permesso di continuare l’attività a pieno ritmo. Dalle singole divisioni non giungono segnali di preoccupazione e la banca, grazie a un Cet1 ratio pari al 21% e a una buona liquidità pari a 1,1 miliardi, a cui si aggiungono 1,2 miliardi di depositi a termine, ha le risorse finanziarie per non andare in affanno.
In ogni caso non manca una reattività alla situazione. “La banca è pronta a utilizzare tutte le iniziative e gli interventi a supporto dell’economia”, spiega il management nella lettera, “e in particolare del settore bancario recentemente introdotti con l’obiettivo di incentivare il credito alle imprese (quali la maggiore fruibilità del fondo di garanzia per le Pmi e i plafond di liquidità e le garanzie messi a disposizione da CDP) e di garantire maggiore flessibilità alle banche stesse.
Tra questi ultimi rientra l’iniziativa che prevede la computabilità di strumenti aggiuntivi – quali le azioni speciali – nel patrimonio di base primario. Pur non essendo ad oggi ancora possibile quantificarne l’effetto complessivo, si tratterà comunque di impatti positivi non irrilevanti”.
Ma vediamo di seguito gli impatti sulle singole divisioni.
La divisione SME
La divisione SME sta continuando ad operare in tutti i suoi segmenti di mercato: Cross-over e Acquisition Finance, Turnaround e Factoring. La divisione è in contatto quotidiano con i suoi clienti per monitorarne l’andamento e per valutare eventuali interventi e ritiene che, ad oggi, il portafoglio crediti in essere non presenti segnali di particolare criticità.
Sono state riviste singolarmente tutte le posizioni creditizie del settore Turnaround e Cross-over/Acquisition Finance che sono un numero contenuto e la conclusione è che a oggi, perché chiaramente la situazione è in divenire e molto dipenderà anche dalla durata del picco della crisi, i vertici del gruppo ritengono che gli impatti sul portafoglio della banca possano essere limitati.
“Tutte le nostre controparti sono da noi ben conosciute e sono il risultato di una selezione molto accurata. La valutazione del merito creditizio viene validata sempre con severi scenari di stress costruiti ad hoc rispetto al management case e presidiati con un costante monitoraggio. L’impatto effettivo dipenderà, ovviamente, anche dalla durata e dalle conseguenze sui trend economici dell’emergenza Covid-19” Ad oggi si ritiene di poter rimanere all’interno dei parametri degli scenari di stress considerati in sede di delibera creditizia”, è la sintesi del management.
Nell’ambito del business Cross-over/Acquisition Finance le aziende finanziate sono aziende performing, spesso di successo nei propri rispettivi settori, che stanno perseguendo strategie di crescita. “L’esposizione della banca ai settori economici che sono più esposti alla situazione attuale (hotel, ristorazione, distribuzione retail e aziende che dipendono da supply chain impattate significativamente, come il settore auto) è limitata e pari a meno del 15%”, sottolinea la lettera.
Nell’ambito del business Turnaround/Utp, l’esposizione complessiva della banca è ancora contenuta.
Nel settore Factoring il portafoglio è caratterizzato da posizioni di durata molto breve, con rischio limitato e posizioni assicurate per oltre il 50 per cento. “Nel factoring si prevedono possibili esigenze di dilazione dei pagamenti che comporteranno maggiori volumi di credito outstanding, minore turnover di portafoglio, ma al tempo stesso incremento di utilizzo delle linee esistenti anche da parte di clienti fino ad oggi scarsamente operativi. Nel complesso ci aspettiamo una maggiore contribuzione in termini di interessi attivi e una minore contribuzione in termini di commissioni di presentazione fatture”, spiega la nota.
La conclusione del management per la divisione SME è di un limitato impatto negativo sugli obiettivi di redditività per l’anno 2020 derivante da un prevedibile rallentamento delle erogazioni, almeno temporaneo, e da una prudente revisione delle rettifiche collettive su crediti. Impatto mitigato dai benefici derivanti dalle misure di sostegno al settore bancario.
La divisione Distressed Credit I&S
Anche per la Divisione Distressed Credit I&S il gruppo si attende un limitato impatto negativo sugli obiettivi di redditività per l’anno 2020.
La divisione continua nelle sue tre attività: di investimento, sfruttando anche nuove opportunità legate alla minore concorrenza, di gestione dei portafogli e di senior financing.
L’avvio estremamente positivo degli incassi nei primi mesi dell’anno 2020, in ulteriore miglioramento rispetto alla performance registrata nel 2019, potrà servire a mitigare gli impatti del temporaneo rallentamento delle attività dei tribunali.
Per quanto riguarda il portafoglio di crediti esistente, il management ricorda che gli investimenti sono stati fatti in termini molto prudenti come pricing rispetto agli asset sottostanti e prevedendo scenari di stress e con una forte selezione. “A fronte di operazioni analizzate per un controvalore di quasi 50 miliardi in termini di valore nominale lordo, la Banca ha perfezionato investimenti equivalenti a un Gross Book Value di soli circa 6 miliardi”, ricorda la nota.
Per quanto riguarda il rallentamento delle tempistiche degli incassi dovute alla chiusura dei tribunali, il management ritiene che uno slittamento degli incassi nei primi anni di piano avrà un impatto trascurabile sugli incassi complessivi, anche alla luce del fatto che si tratta di portafogli di recente acquisizione e con scadenze lunghe.
La divisione Direct Banking
I risultati della divisione Direct Banking confermano i trend di crescita e l’attività non ha subito rallentamenti, anche grazie al modello fully-digital che in questa fase mostra una crescita del 40-60% dell’operatività.
Il numero di clienti ha superato le 30.000 unità. Inoltre, la banca sottolinea che i risultati conseguiti nei primi mesi sono già molto vicini agli obiettivi di raccolta per l’intero 2020. “Le masse risultano stabili; si ricorda che a gennaio 2020 la banca diretta aveva già raccolto 1,6 miliardi di funding, di cui oltre il 70% circa a termine”, si legge nella lettera.
Il management darà un primo aggiornamento sull’evoluzione delle dinamiche in occasione dell’approvazione della trimestrale al 31 marzo 2020, prevista per il prossimo 11 maggio.