Mercati – Europa positiva al termine di una seduta volatile, Milano a +1,1%

Chiusura in rialzo per le borse europee, che beneficiano in parte del miglioramento di Wall Street dopo un avvio debole. A Piazza Affari il Ftse Mib archivia gli scambi in rialzo dell’1,1% a 17.050 punti, mediamente in linea con il Cac 40 di Parigi (+0,4%), il Dax di Francoforte (+1,2%), il Ftse 100 di Londra (+1,8%) e l’Ibex 35 di Madrid (+1,9%).

Oltreoceano, avanzano Dow Jones (+0,6%), S&P500 (+0,3%) e Nasdaq (+0,9%), grazie anche ai dati sopra le attese relativi all’attività manifatturiera di Chicago e all’indice sulla fiducia dei consumatori del Conference Board.

L’azionario a livello globale si appresta comunque a chiudere i primi tre mesi dell’anno con la peggior performance trimestrale da fine 2008, a causa della pandemia di Covid-19 e delle sue inevitabili conseguenze sull’economia globale.

Per quanto riguarda il Pil statunitense, Goldman Sachs stima un crollo del 34% nel secondo trimestre, prima di una forte ripresa nel terzo. Ieri il presidente americano Donald Trump ha esteso fino alla fine di aprile le restrizioni per limitare i contagi, mentre si comincia ad ipotizzare un nuovo round di stimoli. Intanto la Fed ha varato una nuova misura per garantire alle banche centrali estere l’accesso al credito in dollari.

In Europa, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’epidemia comincia a dare segnali di stabilizzazione ma in Italia, il Paese più colpito, il lockdown verrà prorogato almeno fino a Pasqua.

Dall’agenda macroeconomica è giunto anche il dato incoraggiante sul Pmi manifatturiero ufficiale cinese, salito a 52 punti a marzo dal minimo di 35,7 registrato a febbraio. Ciononostante, il governo di Pechino ha frenato l’ottimismo sottolineando che la lettura riflette solo una ripresa rispetto al disastroso mese di febbraio e non significa che l’attività economica del Paese sia già tornata alla normalità.

In Germania il tasso di disoccupazione a marzo è rimasto stabile al 5%, con soli 1.000 nuovi disoccupati rispetto ai 25 mila attesi, mentre l’inflazione dell’Eurozona (0,7% annuo) ha deluso le aspettative. Sopra le stime l’indice dei prezzi al consumo in Italia (+0,1% a/a).

Sul Forex, nel corso della giornata il dollaro riduce i guadagni nei confronti delle altre valute, permettendo all’euro di recuperare quota 1,10 mentre il cambio fra biglietto verde e yen torna a 107,6. Intanto il governo giapponese ha proposto un pacchetto di stimoli da 60 mila miliardi di yen (circa 554 miliardi di dollari).

Tra le materie prime rallentano le quotazioni del greggio, con il Brent (+0,3) a 22,8 dollari e il Wti (+2,5%) a 20,6 dollari.

Sull’obbligazionario lo spread Btp-Bund rimane poco sotto i 200 punti base (a 198 bp) con il rendimento del decennale italiano in lieve rialzo all’1,52 per cento.

Tornando a Piazza Affari, fra le big cap si mettono in luce Atlantia (+7,3) ed Eni (+3,3%) mentre arretrano Ferragamo (-3,6%) e Prysmian (-4,7%).