Mercati – Milano rallenta ma rimane positiva (+1,2%) con l’Europa

Le borse europee viaggiano al di sotto dei massimi intraday ma si mantengono in rialzo, dando seguito al recupero degli ultimi giorni in cui hanno messo a segno quattro sedute positive in cinque sessioni.

A Milano il Ftse Mib guadagna l’1,2% a 17.070 punti, lievemente arretrato rispetto al Dax di Francoforte (+2,1%), l’Ibex 35 di Madrid (+1,6%), il Ftse 100 di Londra (+1,7%) e il Cac 40 di Parigi (+1%). In progresso anche i futures di Wall Street, che avanzano tra lo 0,7% e l’1,1 per cento.

L’azionario globale si avvia comunque ad archiviare il primo trimestre con la peggior performance dalla fine del 2008, zavorrato dall’epidemia di coronavirus e dalle sue conseguenze sull’economia globale.

Ieri il presidente americano Donald Trump ha esteso fino alla fine di aprile le restrizioni per limitare i contagi, mentre si comincia ad ipotizzare un nuovo round di stimoli. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità in Europa cominciano ad emergere segnali di stabilizzazione ma in Italia, il Paese più colpito, il lockdown verrà prorogato almeno fino a Pasqua.

Dall’agenda macroeconomica è giunto il dato incoraggiante sul Pmi manifatturiero ufficiale cinese, salito a 52 punti a marzo dal minimo di 35,7 registrato a febbraio. Il dato torna così sopra la soglia di 50 che separa espansione e contrazione, battendo i 44,8 punti del consensus, anche se il governo di Pechino ha frenato l’ottimismo sottolineando che la lettura riflette solo la ripresa rispetto al disastroso mese di febbraio e non significa che l’attività economica del Paese sia già tornata alla normalità.

A marzo il tasso di disoccupazione in Germania è rimasto stabile al 5%, con soli 1.000 nuovi disoccupati rispetto ai 25 mila attesi, mentre l’inflazione dell’Eurozona (0,7% annuo) ha deluso le aspettative. Sopra le stime l’indice dei prezzi al consumo in Italia (+0,1% a/a). Nel pomeriggio è previsto il dato del Conference Board sulla fiducia dei consumatori statunitensi per il mese di marzo.

Intanto sul Forex il dollaro recupera terreno nei confronti delle principali valute per il secondo giorno consecutivo, cosicché l’euro/dollaro scende a 1,097 e il cambio fra biglietto verde e yen risale a 108,5. La divisa nipponica risente anche del pacchetto di stimoli da 60 mila miliardi di yen (circa 554 miliardi di dollari) proposto dal governo.

Tra le materie prime recuperano terreno le quotazioni del greggio dopo tre giorni di cali, con il Brent (+2,5%) a 23,3 dollari e il Wti (+6,4%) a 21,4 dollari.

Sull’obbligazionario lo spread Btp-Bund scende lievemente a 194 punti base con il rendimento del decennale italiano sostanzialmente stabile all’1,46 per cento.

Tornando a Piazza Affari, fra le big cap si mettono in luce Eni (+5%), Exor (+4,6%) e Buzzi (+3,2%) mentre arretra Recordati (-2,2%) dopo gli acquisti di ieri.