Mercati – Procedono all’insegna della cautela, Milano poco mossa

Le borse europee viaggiano poco mosse dopo aver bruciato gran parte dei guadagni della mattinata in scia al rallentamento dei futures di Wall Street e al successivo avvio incerto di Wall Street.

Il Ftse Mib di Milano scambia poco sopra la parità (+0,3%) in area 16.900 punti, mediamente in linea con il Cac 40 di Parigi (+0,1%), il Dax di Francoforte (+0,3%), il Ftse 100 di Londra (+0,5%) e l’Ibex 35 di Madrid (+0,7%). Oltreoceano, partenza sottotono per Dow Jones (-0,5%), S&P500 (-0,8%) e Nasdaq (-0,2%).

Nelle ultime sedute l’azionario globale ha parzialmente recuperato terreno, grazie anche agli stimoli implementati dalle autorità per fronteggiare la crisi legata all’epidemia di coronavirus. Tuttavia, l’equity si appresta ad archiviare i primi tre mesi dell’anno con la peggior performance trimestrale da fine 2008, zavorrato dalla pandemia dalle sue inevitabili conseguenze sull’economia globale.

Ieri il presidente americano Donald Trump ha esteso fino alla fine di aprile le restrizioni per limitare i contagi, mentre si comincia ad ipotizzare un nuovo round di stimoli. In Europa, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’epidemia comincia a dare segnali di stabilizzazione ma in Italia, il Paese più colpito, il lockdown verrà prorogato almeno fino a Pasqua.

Dall’agenda macroeconomica è giunto il dato incoraggiante sul Pmi manifatturiero ufficiale cinese, salito a 52 punti a marzo dal minimo di 35,7 registrato a febbraio. Ciononostante, il governo di Pechino ha frenato l’ottimismo sottolineando che la lettura riflette solo una ripresa rispetto al disastroso mese di febbraio e non significa che l’attività economica del Paese sia già tornata alla normalità.

A marzo il tasso di disoccupazione in Germania è rimasto stabile al 5%, con soli 1.000 nuovi disoccupati rispetto ai 25 mila attesi, mentre l’inflazione dell’Eurozona (0,7% annuo) ha deluso le aspettative. Sopra le stime l’indice dei prezzi al consumo in Italia (+0,1% a/a). A breve è previsto il dato del Conference Board sulla fiducia dei consumatori statunitensi per il mese di marzo.

Intanto sul Forex il dollaro recupera terreno nei confronti delle principali valute per il secondo giorno consecutivo, cosicché l’euro/dollaro scende a 1,097 e il cambio fra biglietto verde e yen è in rialzo a 108,1. La divisa nipponica risente anche della chiusura dell’anno fiscale in Giappone, mentre il governo ha proposto un pacchetto di stimoli da 60 mila miliardi di yen (circa 554 miliardi di dollari).

Tra le materie prime recuperano terreno le quotazioni del greggio dopo tre giorni di cali, con il Brent (+1,5%) a 23,1 dollari e il Wti (+4,3%) a 21 dollari.

Sull’obbligazionario lo spread Btp-Bund rimane in area 195 punti base con il rendimento del decennale italiano sostanzialmente stabile all’1,46 per cento.

Tornando a Piazza Affari, fra le big cap si mettono in luce Atlantia (+5,8%) ed Eni (+5,3%) mentre arretrano Fineco (-3,2%), Unicredit (-3,2%) e Prysmian (-2,7%).