Mercati Usa – Apertura sotto la parità, S&P 500 a -0,6%

Partenza sotto la parità a Wall Street in un contesto che si mantiene volatile nell’ultima seduta del primo trimestre dell’anno. Dopo pochi minuti di scambi, lo S&P 500 cede lo 0,6%, il Nasdaq lo 0,4% e il Dow Jones lo 0,4%.

L’azionario globale si avvia ad archiviare i primi tre mesi del 2020 con la peggior performance trimestrale dalla fine del 2008, con i mercati penalizzati dall’impatto economico della pandemia di coronavirus.

Ieri il presidente americano Donald Trump ha esteso fino alla fine di aprile le restrizioni per limitare i contagi, mentre aumenta il numero di contagi nel paese con New York che sta diventando il nuovo epicentro dell’epidemia.

L’amministrazione Usa starebbe inoltre valutando un ulteriore round di stimoli all’economia dopo il piano da circa 2.200 miliardi di dollari approvato la scorsa settimana, nel tentativo di controbilanciare il crollo degli utili societari e dei consumi.

Il sentiment degli investitori era stato sostenuto in mattinata dai dati macroeconomici provenienti dalla Cina, che avevano alimentato le speranze di una ripresa della crescita economica grazie agli interventi messi in campo dalle autorità.

Pechino ha però frenato l’ottimismo sottolineando che la lettura dello scorso mese rappresenta un rimbalzo dopo il dato molto negativo di febbraio e riflette solo la ripresa del lavoro, non indicando che l’attività economica della Cina sia tornata alla normalità e aggiungendo che è ancora troppo presto per pensare ad una stabilizzazione.

Intanto sul Forex il biglietto verde si rafforza nei confronti delle altre valute con il cambio euro/dollaro scivolato nuovamente sotto quota 1,10 a 1,096, mentre il dollaro/yen risale a 108,4 con la moneta nipponica in calo in coincidenza della chiusura dell’anno fiscale per gli investitori giapponesi.

Tra le materie prime in rimonta le quotazioni del greggio dopo aver toccato ieri i minimi da 18 anni, con il Brent (+2%) a 26,9 dollari e il Wti (+4,6%) a 21 dollari.

A sostenere il recupero contribuisce la notizia che Trump e il presidente russo Vladimir Putin hanno fissato dei colloqui per stabilizzare i mercati petroliferi, dopo che l’inquilino della Casa Bianca ha definito la guerra dei prezzi tra Mosca e Riyad “folle”.

Nel comparto del reddito fisso, infine, il rendimento del decennale americano arretra di circa 4 punti base allo 0,69%, mentre quello del biennale è sostanzialmente stabile allo 0,23%.