Il Ftse Italia Banche chiude con un leggero rialzo dello 0,1% e in direzione opposta all’analogo europeo (-0,4%), sostenendo anche il Ftse Mib (+1,1%).
Sul versante internazionale le preoccupazioni sono connesse al diffondersi del coronavirus nel Mondo, a cui governi e banche centrali hanno iniziato a porre in essere manovre per farvi fronte.
Anche sul fronte italiano restano forti timori legati al coronavirus dopo i molti contagi accertati (anche se gli ultimi dati sembrano segnalare una stabilizzazione), per i riflessi negativi sull’economia. Il Governo ha deciso di stanziare fino a 25 miliardi per fare fronte all’emergenza, a cui saranno aggiunte altre risorse.
In questo contesto, con lo spread Btp-Bund mantenutosi in area 200 pb, il comparto bancario è riuscito a tenere, risentendo ancora in parte della raccomandazione arrivata dalla BCE di non pagare i dividendi e non procedere con i buy-back almeno fino a inizio ottobre.
Sul Fste Mib vendite su UniCredit (-1,7%), che ha accolto la richiesta della BCE di rinviare la decisione su cedole e buy-back almeno fino a inizio ottobre, così come Banco Bpm (-1%). Anche Intesa Sanpaolo (+1,2%) si è allineata alla raccomandazione BCE, confermando anche di voler andare avanti nell’Ops su Ubi (+0,9%). Ok Bper (+3,1%), al lavoro sulla semplificazione della struttura societaria.
Sul Mid Cap risale Mps (+2,8%), aspettando notizie sulle trattative tra Mef e UE sul de-risking.
Tra le Small Cap focus su Carige, che adesso è tornata a concentrarsi sull’attività ordinaria, anche in vista della riammissione in Borsa.