Il Ftse Italia Banche chiude con un rialzo dello 0,6% e facendo leggermente meglio dell’analogo europeo (+0,1%), sostenendo anche il Ftse Mib (+1,7%).
Sul versante internazionale le preoccupazioni sono connesse al diffondersi del coronavirus nel Mondo, a cui governi e banche centrali hanno iniziato a porre in essere manovre per farvi fronte.
Anche sul fronte italiano restano forti timori legati al coronavirus dopo i molti contagi accertati (anche se gli ultimi dati sembrano segnalare una stabilizzazione), per i riflessi negativi sull’economia. Il Governo ha deciso di stanziare fino a 25 miliardi per fare fronte all’emergenza, a cui saranno aggiunte altre significative risorse.
In questo contesto, con lo spread Btp-Bund ristrettosi in area 190 pb, il comparto bancario ha recuperato parzialmente, dopo che nei giorni scorsi era stato impattato dalla raccomandazione arrivata dalla BCE di non pagare i dividendi e non procedere con i buy-back almeno fino a inizio ottobre.
Sul Fste Mib ancora vendite su UniCredit (-1,2%), che ha accolto la richiesta della BCE di rinviare la decisione su cedole e buy-back almeno fino a inizio ottobre, così come Banco Bpm (+2,7%). Anche Intesa Sanpaolo (+0,2%) si è allineata alla raccomandazione BCE, confermando anche di voler andare avanti nell’Ops su Ubi (+2,5%), anch’essa adeguatasi alle richiesta della Vigilanza. Lo stesso ha fatto Bper (-0,8%).
Sul Mid Cap risale Mps (+1,8%), aspettando notizie sulle trattative tra Mef e UE sul de-risking. Deciso rimbalzo per Popolare Sondrio (+7,7%), alle prese con il de-risking.
Tra le Small Cap focus su Carige, che adesso è tornata a concentrarsi sull’attività ordinaria, anche in vista della riammissione in Borsa.