Obbligazioni – Nessuno scossone per il decennale americano

Continuano i segni meno sugli eurolistini, dopo una mattinata debole in cui le attenzioni degli operatori sono state catturate dalla fitta agenda di dati macro e dalle prime vere indicazioni degli impatti del Covid-19 sull’economia europea.

In mattinata sono stati diffusi infatti i dati finali di marzo sugli indici Markit Pmi servizi e composito dei principali Paesi del Vecchio Continente che hanno messo in evidenza una forte contrazione, superiore alle attese degli analisti.

Intanto, oltreoceano, è stato diffuso  il job report statunitense relativo al mese scorso. Il Dipartimento del lavoro ha evidenziato che a marzo negli Usa sono stati persi  701mila posti di lavoro nel settore non agricolo, mentre il tasso di disoccupazione, calcolato su diversa base statistica, si è attestato al 4,4 per cento.

Il dato sugli impieghi ha messo in evidenza un valore negativo ben oltre le aspettative (-100 mila unità), dopo i 275mila posti di lavoro in più creati a febbraio. Il tasso di disoccupazione è superiore alle attese (+3,8%) e al dato del mese precedente (+3,5%).

Sull’obbligazionario, poco mossi i rendimenti dei benchmark europei. In rialzo di una manciata di centesimi il governativo decennale italiano che al momento si attesta al 1,55%, con lo spread verso Bund appena sotto la soglia psicologica di 200 punti base.

Oltreoceano, il tasso del T-Bond a dieci è di fatto al palo in area 0,6 per cento, mentre sul Forex il cambio euro/dollaro è in calo in area 1,079.