Generali – Attesa la decisione sui dividendi

Generali non ha ancora comunicato un cambiamento nella propria politica dei dividendi, dopo le raccomandazioni dell’EIOPA di rinviare temporaneamente la distribuzione dei dividenti e le operazioni di buy-back, nonché il pagamento dei bonus per garantire la continuità nei servizi durante la pandemia di coronavirus.

L’authority ha sottolineato l’importanza di garantire che compagnie assicurative e riassicurative abbiano “livelli robusti” di riserve.

In ogni caso, l’authority ha lasciato la possibilità che le compagnie che si ritengono legalmente vincolate a pagare dividendi o ingenti somme di remunerazione variabile dovrebbero spiegare le loro motivazioni alle proprie autorità nazionali.

La risposta dal fronte delle compagnie è variegata. Alcune, come per esempio Axa, hanno deciso di rinviare di due mesi, a giugno, la decisione su come procedere.

Altre, come per esempio Allianz, hanno invece deciso di confermare la propria policy. Una decisione definitiva dovrebbe essere presa dall’assemblea del 6 maggio, ma la compagnia tedesca ha avviato interlocuzioni con l’authority tedesca per dimostrare di avere solidità (Solvency ratio al 212%) e liquidità capienti.

In Italia, il gruppo Unipol ha deciso di confermare la cedola di UnipolSai e di sospendere e il pagamento di quella della controllante.

Generali non ha espresso una posizione ufficiale, ma prima dell’assemblea del 30 aprile c’è tempo per una nuova riunione del consiglio di amministrazione. Sicuramente Generali è tra le compagnie con più forte solidità patrimoniale, quindi potrebbe avere margini di discrezionalità nella decisione.

A fine esercizio 2019 il Regulatory Solvency ratio era pari a 224 per cento. La compagnia di Trieste aveva proposto per il 2020 (sull’utile 2019) il pagamento di un dividendo di 0,96 euro per azione, in aumento rispetto ai 0,9 euro dello scorso anno. La compagnia potrebbe decidere di effettuare il pagamento in azioni, o parte in azioni, come già fatto in passato.

In ogni caso, la decisione potrebbe avere un impatto anche sugli azionisti di controllo della compagnia, data la consueta generosità della cedola. Mediobanca, principale azionista con una quota del 13% riceverebbe circa 200 milioni. Mentre ai soci Leonardo Del Vecchio e Francesco Gaetano Caltagirone andrebbero circa 80 milioni.