Pirelli ha comunicato venerdì a mercati chiusi le azioni per mitigare gli impatti legati all’epidemia di Covid-19, alla luce del deterioramento delle prospettive di crescita dell’economia mondiale e del superamento dello scenario alla base del piano industriale 2020-2022 presentato lo scorso 19 febbraio.
La società prevede per il 2020 un calo del Pil globale pari a circa il 2,8% (+2,7% le attese previste dal piano industriale presentato lo scorso 19 febbraio). In tale contesto le attese per il mercato car tyre globale sono per una contrazione di circa il 19%, con un -21% per il canale Primo Equipaggiamento (-2,4% la stima precedente) e un -18% per il canale Ricambi (+0,5% la precedente stima), anche in considerazione delle misure di limitazione alla circolazione adottate nei vari paesi.
Le attese sul segmento Car New Premium (pneumatici Car ≥18’’) sono di un calo di circa il 14% (+6% la precedente indicazione), più contenuto rispetto alla flessione del 20% (circa -2% la precedente indicazione) prevista per il segmento Standard (pneumatici Car ≤17’’).
Pirelli ha quindi rivisto al ribasso l’outlook per l’esercizio in corso, stimando ricavi compresi tra 4,3 e 4,4 miliardi (circa 5,4 miliardi la precedente indicazione) con volumi complessivi in calo del 18-20% (tra 0% e +1% la precedente indicazione).
L’Ebit margin adjusted è atteso tra il 14% e il 15% (circa il 17% la precedente indicazione), mentre gli investimenti previsti sono pari a 130 milioni (circa 300 milioni la precedente indicazione) e l’indebitamento finanziario netto confermato a 3,3 miliardi con una generazione di cassa netta di circa 230-260 milioni (circa 220 milioni la precedente indicazione) assumendo la mancata distribuzione di dividendi.
Nel quarto trimestre saranno riviste, alla luce dell’evoluzione della situazione, le prospettive al 2022 formulate nell’ambito del piano industriale 2020-2022.
Il Consiglio di amministrazione ha inoltre deliberato di cancellare il pagamento del dividendo dell’esercizio 2019 modificando pertanto la proposta di distribuzione degli utili 2019 già approvata lo scorso 2 marzo, che prevedeva un dividendo per azione di 0,183 euro per complessivi 183 milioni.
Il Cda valuterà la possibile convocazione di un’assemblea degli azionisti, da tenersi nel secondo semestre, per proporre un’eventuale distribuzione di riserve qualora la generazione di cassa dovesse risultare superiore al nuovo target 2020 e/o lo scenario economico dovesse consentire una migliore visibilità.