PharmaNutra (Aim) – Proposta di buy-back per massimi 3 mln

Il CdA di PharmaNutra sottoporrà alla assemblea degli azionisti, prevista per il prossimo 27 aprile in prima convocazione (28 aprile 2020 in seconda convocazione) la proposta di autorizzazione all’acquisto e alla disposizione di azioni proprie da parte della società, per il termine massimo consentito dalla normativa di 18 mesi a far data dalla delibera dei soci.

L’autorizzazione verrà richiesta per l’acquisto, anche in più tranche, di un numero di azioni ordinarie della società, prive di indicazione del valore nominale, per massimi 3 milioni.

La richiesta di autorizzazione all’acquisto e alla disposizione di azioni proprie è finalizzata a dotare la società di un’opportunità strategica di investimento per ogni finalità consentita dalle vigenti disposizioni, incluso l’eventuale impiego delle azioni come corrispettivo in operazioni straordinarie, anche di scambio di partecipazioni con altri soggetti, nell’ambito di operazioni nell’interesse della società, quali potenziali, ulteriori aggregazioni di settore in continua analisi e valutazione da parte del CdA.

PharmaNutra si riserva inoltre la facoltà di destinare le azioni acquistate al servizio di altre finalità consentite nell’interesse della società stessa, incluso l’eventuale loro successivo annullamento nonché di disporre delle stesse sull’AIM o al di fuori di tale sistema.

“In un periodo di importanti e imprevedibili oscillazioni del mercato, che in determinati momenti di sottostima del titolo non rispecchiano la reale potenzialità di PharmaNutra e le sue effettive prestazioni, la nostra scelta è investire nell’azienda, con la convinzione di chi conosce a fondo la sua solidità e le sue notevoli prospettive di miglioramento”, dichiara Roberto Lacorte, Vice Presidente del Gruppo. “Una fiducia corroborata anche dagli ultimi, positivi dati di bilancio, dagli altrettanto favorevoli dati di vendita del primo trimestre 2020 e dai numerosi accordi in fase di definizione per la distribuzione dei nostri prodotti all’estero, per non parlare del riconoscimento dei nostri brevetti in Paesi di straordinaria rilevanza come gli Stati Uniti e l’India”.