Il Cda ha approvato i risultati consolidati dell’esercizio 2019. I ricavi sono cresciuti del 5,5% a 86,6 milioni, grazie soprattutto alla performance del business “Smaltimento, trasporto e stoccaggio rifiuti” (+15,6%).
Nonostante l’aumento dei costi operativi (+3,5% a 79,2 milioni), l’Ebitda è aumentato del 34,2% a 7,4 milioni, con una marginalità dell’8,5% (+180 punti base). L’Ebitda Adjusted, al netto di poste non ricorrenti, è invece pari a 7,8 milioni (+22,4%), con la relativa marginalità salita di 130 punti base al 9 per cento.
Migliora anche l’Ebit, che si attesta a 4,8 milioni (+44,6% rispetto al 2018), nonostante un aumento del 18,5% di ammortamenti e svalutazioni (2,6 milioni).
L’esercizio si è chiuso con un utile netto di 4,5 milioni, in crescita del 37,8% rispetto ai 3,2 milioni del 2018. L’utile netto adjusted è invece pari a 4,9 milioni (+14,3%).
Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2019 sale a 1,8 milioni rispetto a 0,8 milioni a fine anno 2018, una dinamica che sconta principalmente l’applicazione del nuovo principio contabile IFRS 16 per 1,3 milioni.
La società, pur mantenendo previsioni per il triennio 2020-22 in linea con il piano industriale, sottolinea che per il 2020 è prevista una flessione ragionevolmente contenuta dei fondamentali economici a causa dell’epidemia di Covid 19.
Si sottolinea comunque che, nel pieno rispetto delle normative a tutela della salute dei lavoratori, le attività del gruppo nel settore dei rifiuti procedono regolarmente.
Infine, il Cda proporrà all’assemblea degli azionisti un dividendo di 0,0105 euro per azione (complessivi 926 mila euro), in pagamento dal 17 giugno 2020, con data di stacco il 15 giugno e record date il 16 giugno 2020.