Il cda di Banca Popolare di Sondrio ha approvato il bilancio d’esercizio e il bilancio consolidato al 31 dicembre 2019, confermando quanto già comunicato al mercato lo scorso 7 febbraio.
Lo scorso esercizio si è chiuso con un utile netto consolidato di 137,4 milioni, mentre il 2018 aveva registrato un utile netto di 110,8 milioni.
Il cda ha deliberato di proporre all’assemblea di destinare l’utile di esercizio interamente a riserva, fatta salva la quota destinata al fondo di beneficenza.
Il tutto dopo avere preso atto della decisione assunta dalla BCE il 27 marzo 2020, con la quale il supervisore, a motivo dell’attuale situazione di emergenza dovuta al coronavirus, ha raccomandato agli istituti vigilati di non procedere al pagamento dei dividendi almeno fino al 1° ottobre 2020 e in ogni caso di non impegnarsi irrevocabilmente al pagamento degli stessi con riferimento agli esercizi 2019 e 2020.
È rimandata a una valutazione successiva, dopo il 1° ottobre 2020 o a seguito di un’eventuale nuova comunicazione della BCE e in ogni caso dopo aver accertato il venire meno delle incertezze causate dalla pandemia, la verifica della sussistenza di condizioni idonee alla distribuzione di parte della suddetta riserva. Va da sé che l’eventuale distribuzione dovrà essere approvata dall’assemblea, da convocarsi allo scopo.
Il cda ha infine deciso che l’assemblea si terrà entro l’11 giugno 2020 a seguito di un’opportuna convocazione da effettuarsi in un prossimo cda.
Mario Alberto Pedranzini, consigliere delegato di Banca Popolare di Sondrio, ha dichiarato:
“I buoni risultati conseguiti nel 2019 hanno consentito di migliorare ulteriormente la
già rimarchevole solidità patrimoniale. La componente di primaria qualità del patrimonio del gruppo, il CET1 per intenderci, supera ora il 16%, collocandoci ai vertici del sistema.
Sono fondamenta robuste sulle quali costruire la nostra azione di supporto alle economie di riferimento, al fianco di cittadini e imprese, per aiutarli a superare la crisi e sostenerli nella ripresa.
Per la prima volta nella nostra storia, ultracentenaria, accogliendo la raccomandazione
dell’Autorità di vigilanza, abbiamo deciso di interrompere la tradizione della puntuale
distribuzione del dividendo. Siamo certi che i nostri soci ne comprenderanno le ragioni
quale presupposto per la rinascita”.