Longino & Cardenal chiude il 2019 con ricavi aumentati del 5,2% a 33,7 milioni, grazie a Dubai (+79%) e Hong Kong (+8,2%), ma flette la redditività, con Ebitda al 4,8% dal 6,3% del 2018 ed Ebit al 3,7% dal 5,6% anche per maggiori costi operativi ed oneri di quotazione. Scenario su cui si è scatenato lo Tzunami della pandemia Covid-19 con il blocco dell’attività poiché i ristoranti e gli alberghi sono chiusi e non si sa quando potranno rivedere la normalità.
Modello di Business
Longino & Cardenal è un operatore di riferimento nell’ambito dell’attiva di ricerca e distribuzione B2B di prodotti alimentari di elevata qualità con sedi in Italia, Hong Kong e Dubai, e una proposta composta da 1.800 prodotti di prim’ordine distribuiti da una rete commerciale di circa 80 agenti.
L’attività del gruppo va dallo scouting delle migliori proposte gastronomiche a livello mondiale, al relativo acquisto, passando per il presidio dei mercati di riferimento (Italia, Hong Kong, Dubai e New York) e la gestione dell’attività di logistica integrata.
Il ciclo si completa con la vendita e spedizione dei prodotti selezionati ai clienti finali, rappresentati principalmente da ristoranti stellati e di alto profilo, luxury hotel, gastronomie specializzate e da grossisti, GDO e privati.
Ultimi Avvenimenti
In un contesto complesso generato dall’emergenza Covid-19, a metà marzo 2020 la società ha lanciato il nuovo canale B2C per la distribuzione ai privati, appassionati di alta cucina, di prodotti L&C destinati fino ad oggi ai principali ristoranti stellati con un ordine telefonico o e-mail, e presto attraverso una piattaforma online dedicata, sfruttando la rete logistica già in uso.
“La situazione attuale ha indotto la società ad accelerare l’avvio di tale programma di vendita, che sta già dimostrando risultati interessanti e che potrebbe svilupparsi anche in futuro come nuova linea di business”.
Inoltre, la società si è unita alla lotta contro l’epidemia di Covid-19 avviando una raccolta fondi in sostegno di AREU, Azienda Regionale Emergenza Urgenza – Regione Lombardia, con la prima donazione di 10mila euro.
Risale invece a fine gennaio 2019 l’ingresso di Longino nel mercato Americano con la costituzione e l’avvio di Longino & Cardenal USA, mentre in giugno ha investito, con una quota del 52%, nella costituzione di Umami, società dedicata alla produzione e commercializzazione di aglio nero, scalogno nero e loro derivati, oltre alla produzione di aceti di frutta.
Conto Economico
Nell’esercizio appena concluso, il gruppo ha conseguito ricavi per 33,7 milioni (+5,2%), sostenuti in particolare dalla crescita registrata dalle controllate estere di Dubai (+79% a 1,2 milioni) e Hong Kong (+8,2% a 3,7 milioni).
La positiva performance non si riflette però sui margini, dove l’Ebitda scende a 1,6 milioni (-19%) con una marginalità al 4,8% (6,3% nel 2018), principalmente per effetto dell’aumento dei costi sostenuti dalla capogruppo e di quelli operativi (140mila euro) sostenuti per progetti di internazionalizzazione e per all’avvio della start up produttiva Umami.
Ancora più vistosa da diminuzione dell’Ebit a 1,3 milioni (-30%), dopo accantonamenti ed ammortamenti aumentati a circa 0,4 milioni (0,2 milioni nel 2018), per effetto degli oneri di quotazione.
La discesa è solo in parte frenata dai minori oneri finanziari netti (passati da 84 a 56mila euro) e proventi non ricorrenti per 97mila euro (oneri per 40mila euro nel 2018) legati al riconoscimento del credito d’imposta sugli oneri di quotazione, ma anche da una minore imposizione fiscale, con un tax rate al 27,5% (28,3% nel 2018).
Ne consegue un utile netto pari a 0,9 milioni, in calo del 22% rispetto a fine 2018.
Stato Patrimoniale
Sul fronte patrimoniale migliora ulteriormente la liquidità finanziaria netta a 1,4 milioni (1,2 milioni di fine 2018), prevalentemente grazie ai flussi di cassa generati dalla gestione operativa, e aumenta da 6,2 milioni a 7,2 milioni il patrimonio netto.
Ratio
I principali indicatori di bilancio mostrano una struttura finanziaria solida conseguente alla maggiore patrimonializzazione connessa alla quotazione al mercato Aim, avvenuta a inizio luglio 2018, che ha consentito di introitare 4,5 milioni di mezzi freschi.
Nel 2018 e 2019 sia l’indicatore della capacità di rimborso del debito sia il rapporto di indebitamento non sono significativi in relazione ad una posizione finanziaria netta positiva.
Buono anche il ritorno per gli azionisti seppure il diminuzione al 13,1% dal 19,2% di fine 2018.
Outlook
L’organo amministrativo informa che “l’attuale situazione determinata dalla diffusione del coronavirus ha causato la sospensione dell’attività dei clienti principali quali ristoranti ed alberghi, in Italia e nel mondo. I contenuti costi di struttura e la riduzione del costo del personale, con il ricorso agli ammortizzatori sociali, consentiranno di rendere più elastica la struttura dei costi. La solidità patrimoniale insieme alle disponibilità liquide e le linee di credito permetteranno al Gruppo di far fronte a tutti gli impegni di pagamento anche se questo particolare periodo dovesse prolungarsi”.
Borsa
L’azione Longino & Cardenal, dopo il massimo storico a 7 euro (3,6 euro prezzo di collocamento) dopo poco più di una settimana dalla quotazione (4 luglio 2018), ha perso la spinta fino a scendere a 3 euro il 24 giugno 2019.
Successivamente ha recuperato parte del terreno perso salendo a 5,3 euro a metà luglio 2019. Prezzo da cui è ricominciata la discesa, accentuatasi poi in corrispondenza della crisi connessa alla diffusione del Covid-19.
Il titolo viaggia infatti in area 3 euro e nelle ultime 52 settimane ha registrato una perdita del 30%, rispetto -22% del Ftse Aim.
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