Mercati – Wall Street zavorra l’Europa, Milano maglia nera a -4,8% con spread a 235 bp

Chiusura in rosso per le borse continentali, in un clima appesantito soprattutto da alcune trimestrali sottotono, dai dati macroeconomici deludenti e dai nuovi ribassi del petrolio.

A Piazza Affari il Ftse Mib archivia gli scambi in calo del 4,8% a 16.719 punti, arretrato rispetto al Dax di Francoforte (-3,9%), il Cac 40 di Parigi (-3,8%), l’Ibex 35 di Madrid (-3,6%) e il Ftse 100 di Londra (-3,3%). Oltreoceano, perdono terreno Dow Jones (-2,8%), S&P 500 (-2,9%) e Nasdaq (-2%).

Sotto pressione le banche dopo la pubblicazione dei conti di Bank of America (-6,1%), Goldman Sachs (che annulla le vendite e avanza a +0,6%) e Citigroup (-3,8%), appesantiti dagli accantonamenti per far fronte alle potenziali perdite su crediti legate alla pandemia di coronavirus.

Il prosieguo della earning season sarà fondamentale per valutare più approfonditamente gli effetti delle misure di lockdown sugli utili societari e la gravità della recessione, certificata ieri anche dal Fondo monetario internazionale che nel 2020 stima un calo del 3% per il Pil mondiale.

Nel frattempo, i contagi nel mondo hanno superato quota 2 milioni ma diversi Stati hanno cominciato ad allentare le misure restrittive per consentire un graduale riavvio delle attività.

Nei prossimi giorni sono attesi annunci in questo senso da Donald Trump dopo le polemiche degli ultimi giorni con alcuni governatori dei singoli Stati americani. Intanto il presidente ha sospeso i contributi all’Organizzazione mondiale della sanità, colpevole a suo dire di aver gestito male la crisi ed essere troppo filo-cinese.

Dall’agenda macroeconomica sono giunti i dati di marzo sulle vendite al dettaglio negli Stati Uniti, diminuite dell’8,7% su base mensile rispetto al -8% atteso dal consensus e al -0,4% della rilevazione precedente. Nello stesso mese la produzione industriale ha messo a segno la peggior contrazione dal 1946 (-5,4%). Ad aprile l’indice manifatturiero Empire State è crollato a -78,2 punti ad aprile, minimo storico.

Sul Forex il dollaro recupera nei confronti delle altre valute, con il cambio EUR/USD in discesa a 1,092 e quello tra biglietto verde e yen a 107,4 mentre la sterlina scivola a 1,252 dollari.

Tra le materie prime l’oro si mantiene in prossimità dei massimi dal 2012 a 1.717 dollari l’oncia mentre crollano ancora sui minimi dal 2002 le quotazioni del petrolio, con il Brent (-7,1%) a 27,5 dollari e il Wti (-2,8%) a 19,5 dollari.

L’Agenzia internazionale dell’energia ha stimato un calo della domanda di greggio pari a 9,3 milioni di barili al giorno a causa della pandemia, proiezioni che renderebbero insufficienti i tagli stabiliti dai Paesi produttori. L’Energy Information Administration ha invece evidenziato il maggior incremento settimanale di sempre delle scorte statunitensi.

Sull’obbligazionario lo spread Btp-Bund risale di circa 20 bp a 235 punti base, con il rendimento del decennale italiano all’1,89%.

Tornando a Piazza Affari tra le big cap arretrano soprattutto Atlantia (-9,2%), Banca Generali (-9%) e Poste Italiane (-8,8%) mentre chiudono in controtendenza Italgas (+0,8%) e Diasorin (+7%).