Ovs – Ricavi preliminari -1,5% a 1,4 mld nell’esercizio 2019/20

Dalla lettura dei dati preliminari emerge che nell’esercizio 2019/20, chiusosi lo scorso 31 gennaio, Ovs ha riportato vendite pari a 1.370 milioni, in calo dell’1,5 per cento. Una dinamica principalmente riconducibile alla strategia di minori immissioni di merce unitamente alla minor leva promozionale.

In un mercato domestico ancora una volta in contrazione (-3,9%), è proseguito l’aumento di quota di mercato (ora all’8,1%).

L’EBITDA rettificato, pari a 156,3 milioni (+12,1 milioni rispetto al precedente esercizio), ha registrato un recupero di 31 milioni nel secondo semestre rispetto al 2018 (+49% sullo stesso periodo dell’anno precedente).

Il risultato d’esercizio rettificato ammonta a 57,7 milioni, in aumento di 2,6 milioni rispetto al 2018.

Sul fronte patrimoniale la posizione finanziaria netta rettificata al 31 gennaio 2020 si è fissata a 309,9 milioni (302,3 milioni se si considera l’impatto positivo del mark-to-market di 7,6 milioni), rispetto ai 375,8 milioni del 31 gennaio 2019.

Per quanto riguarda i ricavi, la società prevede che l’esercizio 2020 subirà una forte contrazione. Oltre ai quasi due mesi di interruzione è ragionevole attendersi una significativa riduzione anche post lockdown.

Più marcata sino all’estate e auspicabilmente più ridotta nella seconda parte dell’anno. Le azioni di contenimento costi in atto, l’aiuto della cassa integrazione, gli sconti dai fornitori, uniti ai minori costi per servizi ed affitti saranno i principali elementi a parziale compensazione della perdita di redditività.

Per quanto riguarda la variabile finanziaria, Ovs prevede una situazione molto legata al modello di business. Nel breve termine dovrebbe subire l’impatto del «cash-out» relativo alle merci acquistate per la stagione primavera/estate e largamente invendute. Tale merce, mai vista dai clienti quest’anno, verrà utilizzata nella prossima primavera estate, e ciò dovrebbe consentire alla società di ridurre fortemente gli ordini e di poter beneficiare di minori pagamenti dovuti all’acquisto della merce, avviando così un impulso alla generazione di liquidità.