Officina Stellare (Aim) – I recenti traguardi confermano le strategie di crescita

“Siamo senz’altro soddisfatti dei risultati ottenuti nel 2019, chiuso con un valore della produzione di quasi 8 milioni (7,9 mln) e con un Ebitda margin al 37% che ha confermato l’attrattività e quella marginalità tipicamente elevata di un settore altamente innovativo come il nostro”.

Sono queste le parole con cui Giovanni Dal Lago, amministratore delegato e co-founder di Officina Stellare, ha commentato a Market Insight i risultati del 2019. Intervista nel corso della quale il numero uno della società vicentina ha offerto anche le prime indicazioni riguardanti il futuro della società e l’impatto dell’emergenza epidemiologica.

I numeri dello scorso esercizio, illustra il Ceo, “si sono rivelati in linea con le attese del piano industriale e hanno rispettato pienamente i valori indicati in sede di IPO, nonché le tendenze di mercato previste proprio durante il percorso di quotazione. Le nostre attività si stanno focalizzando nel settore della New Space Economy, contraddistinto da una marginalità maggiore rispetto ad altri settori più tradizionali e che rappresenterà la nostra mission per gli anni a venire”.

“Il nostro modello di business sta trovando una crescente affermazione sul mercato beneficiando di ordini sempre più complessi e di elevato valore, dove sono necessari livelli di competenze multidisciplinari estremamente elevati per soddisfare le richieste della nostra clientela (consorzi di ricerca, agenzie spaziali e multinazionali del settore spazio e difesa)”, illustra l’amministratore delegato, ricordando che i “progetti commissionati appartengono a missioni di grande valore economico e dalla durata di alcuni anni, che si sviluppano in fasi articolate e che necessitano frequentemente di un coordinamento e cooperazione di consorzi di imprese ad elevato contenuto tecnologico”.

Dopo aver archiviato un brillante 2019 che ha visto la società veneta sbarcare a Piazza Affari, il nuovo anno si è aperto con la sfida creata dall’emergenza Covid-2019.

Una situazione che, sottolinea Dal Lago, “potrà solamente rallentare la crescita attesa della new space economy senza diminuirla, essendo oramai la tecnologia spaziale fondamentale per il presente ed il futuro dell’uomo”.

“I più autorevoli studi di mercato raffigurano uno scenario della new space economy con impressionanti numeri in crescita (un trilione di dollari fino al 2040). Un trend inevitabile, essendo tali numeri sostenuti da driver consolidati, quali il lancio di satelliti, l’internet satellitare, l’esplorazione spaziale, l’osservazione della Terra dallo spazio, la sorveglianza spaziale, che sono essenziali per lo sviluppo di ogni attività sul pianeta. A questi, si aggiungeranno inoltre anche altri driver di frontiera, come ad esempio il turismo spaziale e l’estrazione mineraria dagli asteroidi”.

“Ed è proprio per cogliere queste enormi opportunità che la new space economy offrirà negli anni a venire che ci stiamo preparando con la realizzazione della Space Factory”, incalza Dal Lago, “un programma di investimenti che comprende infrastrutture, asset produttivi e assunzioni di risorse umane altamente qualificate, già in fase di concretizzazione”.

L’amministratore delegato ha sottolineato poi come i provvedimenti presi dal Governo non hanno interrotto l’attività di Officina Stellare, grazie all’autorizzazione prefettizia in quanto attività di importanza strategica.

“Abbiamo immediatamente adottato tutte le direttive di salvaguardia del personale interno e degli operatori esterni (clienti, fornitori, consulenti) per il mantenimento del distanziamento sociale. Per noi è indispensabile in questa fase dare priorità alla sicurezza di tutte le risorse umane. Il lavoro in smart-working, che interessa la totalità dei dipartimenti di engineering, la turnazione ad orario ridotto per le produzioni ottiche e meccaniche e la chiusura di un giorno alla settimana per l’attività periodica di sanificazione hanno solamente determinato un rallentamento della produzione”.

Nonostante lo scenario sia ad oggi ancora difficilmente prevedibile, Dal Lago ritiene che “l’emergenza potrà essere contenuta nel migliore dei modi da Officina Stellare, che esporta quasi totalmente i propri prodotti in Europa, America ed Asia. Un bacino globale su business differenti, quali ricerca, aerospazio e difesa, che ci rende confidenti anche per il futuro”.

In merito, è doveroso ricordare il recente contratto siglato con la prestigiosa Chinese Academy of Science (CAS) per la fornitura di circa cinquanta piattaforme ground-based per un valore di oltre 2 milioni. Un’operazione che consolida la presenza di Officina Stellare nello strategico mercato cinese e che si inserisce perfettamente all’interno del piano di espansione nell’area APAC della società, dove prevede di aprire una sede commerciale proprio in Estremo Oriente. Espansione internazionale, conclude Dal Lago, “che vedrà inoltre a breve l’inaugurazione di una sede commerciale anche in Virginia negli Stati Uniti, dove sono presenti i principali player del settore aerospace”.

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