Nel primo trimestre dell’esercizio 2020 i ricavi di Philips sono rimasti sostanzialmente stabili a 4,2 miliardi in quanto i progressi di Diagnosis & Treatment (+6,1% a 1,8 miliardi, 43,9% del totale) e di Connected Care (+9,0% a 1,1 miliardi, 26,6% del totale) hanno compensato la contrazione di Personal Health (-12,1% a 1,1 miliardi, 27,4% del totale).
A livello geografico il Nord America rappresenta la prima area per il gruppo con il 38,3% dei ricavi totali, seguito dai Paesi Emergenti con il 29,3%, dall’Europa occidentale con il 21,7% e dagli altri mercati maturi con il 10,7%.
L’Ebitda è diminuito del 22,2% da 528 milioni (12,7% dei ricavi) a 411 milioni (9,9% del fatturato) e l’Ebit è calato dell’82,4% da 245 milioni (5,9% dei ricavi) a 43 milioni (1,0% del fatturato).
Infine, l’utile netto si è contratto del 75,9% da 162 milioni (3,9% dei ricavi) a 39 milioni (0,9% del fatturato).
Al 31 marzo 2020 l’equity era pari a 12,1 miliardi (12,6 miliardi al 31 dicembre 2019) e l’indebitamento finanziario netto si attestava a 4,7 miliardi (4,0 miliardi al 31 dicembre 2019).