La prima fase della consultazione pubblica lanciata dalla Commissione Europea sulla proposta di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra fra il 50% e il 55% per il 2030 rispetto ai livelli del 1990, invece del 40% attuale, ha riscosso successo con oltre mille commenti da parte di cittadini, organizzazioni non governative, università e istituti di ricerca, associazioni di categoria e imprese.
Tra queste ultime si segnalano le italiane quotate Enel, Terna e Snam, che hanno espresso tutte apprezzamento per la proposta.
In dettaglio, il colosso elettrico che sostiene gli sforzi dell’UE per aumentare le proprie ambizioni climatiche e accoglie con favore la valutazione d’impatto iniziale della Commissione (IIA). Enel quindi sostiene la neutralità climatica dell’UE entro il 2050 e l’incremento degli obiettivi al 2030. Tale iniziativa dovrebbe inoltre essere allineata agli SDGs delle Nazioni Unite, e dovrebbe considerare la dimensione sociale, economica e ambientale.
Per il gestore della rete elettrica nazionale la revisione degli obiettivi climatici per il 2030 potrebbe determinare un aggiornamento significativo dei NECP, con due conseguenze. La prima, il potenziale aumento dei costi di sistema e la necessità di rivedere i piani di investimento dei TSO; la seconda, la necessità di riesaminare a livello europeo la coerenza generale dei NECP con i nuovi obiettivi e valutare l’adeguatezza del sistema energetico dell’UE nel suo insieme. La CE dovrebbe svolgere un ruolo cruciale adottando adeguate misure politiche mobilitando investimenti pubblico/privati.
Secondo Snam, infrastrutture e reti gas possono svolgere un ruolo fondamentale nella trasformazione dell’energia, in quanto strumento di flessibilità per consentire una maggiore integrazione delle fonti rinnovabili non programmabili.
Le infrastrutture del gas possono rappresentare un pilastro di un’infrastruttura energetica ibrida integrata, che consentirà di sfruttare il potenziale delle fonti rinnovabili, garantendo l’accumulo di energia a medio lungo termine e la sicurezza dell’approvvigionamento energetico. Inoltre, un obiettivo ambizioso e vincolante dell’UE per i gas rinnovabili entro il 2030 potrebbe stimolarne la domanda e la penetrazione nel mix energetico.
Segnaliamo che la Commissione ha avviato la seconda fase di consultazione, che si concluderà il prossimo 23 giugno, con l’adozione della proposta nel terzo trimestre di quest’anno.