Credit Suisse ha archiviato il primo trimestre 2019 con un utile netto pari a 1,31 miliardi di franchi svizzeri (+75% rispetto al periodo di confronto).
La performance è stata supportata da un’aliquota fiscale negativa, da proventi straordinari e dalla volatilità dei mercati ha dato impulso ai ricavi da trading e “livelli eccezionalmente elevati di attività della clientela” in alcune aree hanno contribuito ad arginare il trend negativo nel M&A.
I ricavi sono saliti a 5,78 miliardi di franchi svizzeri (+7% rispetto al primo trimestre 2019), grazie all’aumento del giro d’affari del wealth management e del Global Markets, a fronte del calo dell’investment banking.
L’istituto ha accantonato fondi per 568 milioni di franchi per fronteggiare potenziali perdite su crediti a causa della pandemia di coronavirus.
“La portata dell’impatto economico sfavorevole della crisi Covid-19 è ancora difficile da valutare e vorremmo avvertire che potremmo anche vedere ulteriori accumuli di riserve e svalutazioni nei prossimi trimestri”, si legge in una nota.