Il Ftse Italia Banche chiude con un rialzo del 3,5% e al di sotto dell’analogo europeo (+4,3%), sostenendo anche il Ftse Mib (+1,5%).
Sul versante internazionale le preoccupazioni restano legate al diffondersi del coronavirus nel Mondo (anche se sembrano esserci segnali di rallentamento), a cui governi e banche centrali stanno ponendo in essere varie manovre per farvi fronte, anche se nel caso europeo resta ancora qualche frizione su come procedere.
Anche sul fronte italiano restano forti timori legati al coronavirus dopo i molti contagi accertati (anche se sembra manifestarsi una stabilizzazione), per i riflessi negativi sull’economia che porteranno secondo varie stime a una pesante recessione. Il Governo sta lavorando a un nuovo decreto (da oltre 50 miliardi) dopo il Cura Italia (25 miliardi).
In questo contesto, con lo spread Btp-Bund sceso in area 240 pb, il comparto bancario ha proseguito il rimbalzo.
Sul Fste Mib bene Intesa Sanpaolo (+3,5%), che ha ribadito la validità dell’Ops su Ubi (+1,4%).
In luce UniCredit (+2,7%), che ha annunciato maggiori rettifiche nel primo trimestre a causa del Covid-19, e Bper (+3,4%), la cui assemblea ha approvato un aumento di capitale fino al massimo di 1 miliardo a servizio dell’acquisizione degli sportelli nell’ambito dell’Ops Intesa Sanpaolo-Ubi.
Sul Mid Cap risale Mps (+2,5%), con il piano di uscita del Tesoro che potrebbe subire uno slittamento a causa del Covid-19.
Tra le Small Cap focus su Carige, che adesso è tornata a concentrarsi sull’attività ordinaria, anche in vista della riammissione in Borsa.