Giuseppe Castagna, amministratore delegato di Banco Bpm ritiene che gli impatti della diffusione del Covid-19 cambino in modo sostanziale lo scenario economico sulla base del quale era stato costruito il piano strategico triennale presentato lo scorso 3 marzo.
“Il mondo è cambiato e il contesto macroeconomico rende più difficile raggiungere gli obiettivi del piano. Lavorare su nuovi numeri oggi non ha senso data l’incertezza e quindi dobbiamo aspettare la fine della crisi”, ha affermato Castagna, in un’intervista a Bloomberg.
Il piano prevedeva la creazione di 2 miliardi di ricchezza nel triennio dal 2020 al 2023, con più di 800 milioni di dividendi, grazie a un consistente miglioramento della redditività.
“Quello che possiamo fare”, ha proseguito il ceo di Banco Bpm, “è usare quello che stiamo imparando da questa crisi per adeguare la nostra strategia. Lo smart working funziona e quindi la chiusura delle filiali potrà avere numeri molto maggiori delle 200 previste”.
Sempre sul fronte dei tagli, per rispondere alla crisi, l’istituto ha delle leve su cui agire. Saranno posticipati alcuni degli investimenti previsti “perché in questo momento non sono sostenuti da una sufficiente crescita dei ricavi o non sono più una priorità nell’attuale contesto”.
L’istituto, inoltre, si presenta in buona forma grazie al forte lavoro di de-risking e ristrutturazione, sempre mirando a al mantenimento di una solidità patrimoniale, che ha caratterizzato il lavoro dei tre anni alle spalle.
“Fortunatamente la qualità del nostro portafoglio crediti è migliorata molto negli ultimi tre anni”, ha sottolineato Castagna, “ma sarà cruciale che la fase 2 cominci subito, dato che il Paese non può permettersi di rimanere bloccato”.
Quanto ai timori su un incremento delle sofferenze in seguito alla crisi che potrà colpire le aziende per via del Covid-19, Castagna fa notare che le garanzie pubbliche poste in atto dovrebbero limitare l’impatto dell’eventuale aumento delle sofferenze sul rischio di credito delle banche.
In ogni caso, come già indicato dall’amministratore delegato di UniCredit Jean Pierre Mustier, non è il momento per pensare alle grandi operazioni di M&A, ma bisogna concentrarsi sulla propria attività.