Nel primo trimestre 2020 i ricavi del gruppo Cir sono pari a 531,5 milioni, sostanzialmente in linea con i 530,2 milioni de 1Q 2019. Nello specifico, i ricavi di KOS sono aumentati del 29,2% a 181,3 milioni, grazie all’acquisizione di Charleston in Germania (realizzata nel 2019), mentre Sogefi ha registrato una flessione del 10,2% a 350,2 milioni, imputabile alla sospensione totale della attività a partire da metà marzo (causa Covid 19).
L’Ebitda si è fissato a 66,2 milioni, in calo del 5% rispetto al pari trimestre del 2019, con una marginalità del 12,5% (-60 punti base). Sul risultato operativo pesano soprattutto le sospensioni delle attività produttive nel mese di marzo.
L’Ebit si attesta invece a 12 milioni (-49,4%), riflettendo la riduzione dell’Ebitda e i maggiori ammortamenti di KOS.
Gli oneri finanziari netti aumentano a 12,3 milioni da 9 milioni del 2019. Sul risultato finale pesano poi rettifiche di valore di attività finanziarie per 10,7 milioni (a fronte di un importo positivo di 1,8 milioni) che, a causa dell’incertezza dei mercati, includono un rendimento negativo del portafoglio della holding di 7,5 milioni, a fronte di un risultato positivo per 3,7 milioni nel primo trimestre 2019.
Il risultato netto evidenzia una perdita di 12,1 milioni, rispetto a un utile di 3,8 milioni nel primo trimestre 2019.
L’indebitamento finanziario netto consolidato al 31 marzo 2020, ante IFRS 16, ammontava a 367,7 milioni, in aumento di 40,1 milioni rispetto al 31 dicembre 2019 (€ 327,6 milioni).
Si segnala che la capogruppo Cir riporta disponibilità netta di cassa per circa 280 milioni (295,7 milioni a fine dicembre 2019), importo che a fine aprile sale a circa 380 milioni con la cessione di Gedi.