L’assemblea di Intesa Sanpaolo riunitasi oggi in sede straordinaria ha approvato l’aumento di capitale dell’istituto guidato da Carlo Messina destinato all’ops su Ubi banca.
L’autorizzazione, da esercitarsi entro il 31 dicembre 2020, riguarda la possibilità di aumentare il capitale sociale in una o più volte, in via scindibile, con esclusione del diritto di opzione e con emissione di un numero massimo di 1.945.284.755 azioni ordinarie, prive del valore nominale espresso e aventi le stesse caratteristiche di quelle in circolazione, da liberare mediante conferimento in natura in quanto a servizio di un’offerta pubblica di scambio preventiva avente ad oggetto la totalità delle azioni ordinarie di Ubi Banca.
La proposta è stata approvata con il 98,04467% dei voti presenti.
Le nuove azioni verranno valorizzate al prezzo di borsa al momento dell’emissione. Nell’ipotesi di considerare il prezzo dell’azione Intesa Sanpaolo al 21 aprile 2020, pari a 1,3366 euro, l’aumento di capitale risulterebbe (a puro titolo esemplificativo) pari a 2,6 miliardi di euro.
Il confronto tra il patrimonio netto tangibile di UBI Banca e l’ammontare dell’aumento di capitale di Intesa Sanpaolo determina una differenza che, al netto della quota attribuibile al fair value delle attività e passività acquisite e della valorizzazione di eventuali attività intangibili, rappresenterà il goodwill negativo (o badwill), dal quale va poi sottratta la perdita registrata per effetto della cessione del Ramo Bancario e pari alla differenza fra la patrimonializzazione del Ramo ceduto e il prezzo pagato da BPER Banca.
Senza considerare la valorizzazione delle attività e passività acquisite, che presuppone la conoscenza di dettaglio delle poste contabili del Gruppo UBI, il badwill, considerando il prezzo ufficiale del 21 aprile 2020, risulta essere pari a 4 miliardi, rispetto a 2,2 miliardi determinato sulla base del prezzo ufficiale di 2,502 euro – preso come riferimento per la determinazione del costo preliminare dell’operazione – al 14 febbraio 2020, ossia all’ultimo giorno di borsa aperta antecedente la data del 17 febbraio 2020 in cui Intesa Sanpaolo ha annunciato l’Offerta.
Si ricorda, come rappresentato nella suddetta Nota Integrativa e come richiesto dalla Consob, il carattere di iniziale stima del badwill, la cui determinazione effettiva risulterà all’esito della procedura di PPA prevista dall’IFRS 3.