L’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (Arera) propone a Governo e Parlamento alcuni interventi normativi tesi a mitigare la situazione di disagio e le eventuali criticità legate all’emergenza Covid-19 per i clienti finali di energia elettrica e gas naturale e per gli utenti del servizio idrico integrato e del servizio di gestione dei rifiuti.
A sostegno delle fasce più in difficoltà della popolazione, l’Autorità suggerisce misure semplificative che prevedano il rinnovo automatico per ulteriori dodici mesi dei bonus sociali energia, gas e acqua con scadenza prevista tra il 1° marzo e il 31 dicembre 2020.
Per quanto riguarda il settore energetico, secondo Arera, gli interventi a supporto di cittadini e imprese necessiterebbero di risorse pubbliche, ma potrebbero giovarsi della flessibilità e selettività garantita dalla struttura delle bollette elettriche.
Gli interventi potrebbero focalizzarsi sulle quote fisse della bolletta elettrica, riducendo o azzerando le componenti fisse di “trasporto e gestione del contatore” e degli “oneri generali”.
L’Autorità ipotizza che un provvedimento sui clienti finali non domestici alimentati in bassa tensione con potenza disponibile superiore a 3.3 kW (tipicamente piccoli esercizi commerciali, artigiani, professionisti, servizi e piccoli laboratori) per il trimestre aprile-giugno 2020, potrebbe produrre sulla finanza pubblica un impatto di circa 600 milioni, determinando – per gli esercizi che hanno dovuto sospendere la propria attività durante l’emergenza – una riduzione della bolletta anche superiore al 70%.
Inoltre, per quanto riguarda il servizio idrico integrato, Arera auspica interventi di rafforzamento del “Fondo di garanzia per gli interventi finalizzati al potenziamento delle infrastrutture idriche” istituito presso la CSEA, segnalando l’opportunità di integrare le risorse disponibili con uno stanziamento di 100 milioni, per gli anni 2020-2021.
Infine, per il settore rifiuti, l’Autorità suggerisce interventi normativi che supportino l’applicazione di strumenti per la mitigazione degli effetti derivanti dall’attuale emergenza epidemiologica. Dal punto di vista economico, ciò potrebbe rendere necessarie risorse quantificabili in circa 400 milioni.