Borgosesia ha chiuso il 2019 con ricavi, comprensivo dei riallineamenti a fair value del portafoglio crediti ed immobiliare, per 14,5 milioni (16,2 milioni nel 2018) e un margine lordo delle attività operative pari a 7,3 milioni (6,3 milioni nel 2018).
Il 2019 è il primo anno chiusosi dopo il perfezionamento della scissione, parziale e proporzionale a favore di Borgosesia, del patrimonio di CdR Advance Capital.
L’Ebitda si è fissato a 4,1 milioni (+6,9% rispetto all’esercizio precedente), mentre escludendo le poste non ricorrenti l’Ebitda adjusted è stato pari a 5 milioni (+17,6% a/a).
Le poste one-off sono legate ai costi fissi sostenuti dalla capogruppo, nell’attesa del perfezionamento della scissione, e da Borgosesia Gestioni Sgr., nella prospettiva di dare concreto avvio all’attività digestione collettiva del risparmio, complessivamente stimabili in circa 0,4 milioni
L’Ebit si è attestato a 4,8 milioni (+19,5% rispetto al periodo di confronto), mentre l’esercizio si è chiuso con un utile netto di 2,7 milioni (+69% rispetto al 2018).
Dal lato patrimoniale, al 31 dicembre 2019 la società presenta un indebitamento finanziario netto pari a 3,9 milioni (8 milioni a fine anno 2018), dopo una generazione di cassa positiva per 4,1 milioni.
L’andamento della gestione per il 2020, prevista in utile sulla base del business plan al 2022, potrà risentire degli effetti portati dall’emergenza sanitaria. Allo stato è estremamente difficile stimare le ricadute indotte sul gruppo dalla pandemia, tanto in termini economici che finanziari.