Mercati – Spinti da Gilead nonostante Pil Usa sotto attese, Milano chiude a +2,2%

Chiusura in rialzo per le borse europee, sostenute anche da Wall Street dopo l’annuncio di Gilead Sciences sui riscontri incoraggianti di alcuni test sul farmaco Remdesivir nel trattamento contro il coronavirus.

A Piazza Affari il Ftse Mib termina in progresso del 2,2% a 18.067 punti, nonostante il downgrade a sorpresa di Fitch sul debito sovrano italiano a BBB- con outlook stabile (da ‘BBB’, negativo), appena al di sopra del limite che classifica i titoli come “investment grade”.

Ben intonati anche l’Ibex 35 di Madrid (+3,1%), il Dax di Francoforte (+2,9%), il Ftse 100 di Londra (+2,8%) e il Cac 40 di Parigi (+2,2%).

Oltreoceano avanzano il Dow Jones (+2,1%), lo S&P500 (+2,3%) e il Nasdaq (+3%), mentre prosegue la stagione delle trimestrali dopo i conti di Alphabet e aspettando Facebook e Microsoft.

L’annuncio di Gilead ha messo in secondo piano anche il dato peggiore delle attese sul Pil americano del primo trimestre 2020. Nei primi tre mesi del 2020, infatti, l’economia statunitense ha fatto segnare una contrazione del 4,8%, a fronte del -4,0% previsto dagli analisti. Si tratta della peggior variazione dal 2008 e riflette la chiusura delle attività innescata dalla pandemia.

Ora riflettori puntati sul meeting della Federal Reserve che si concluderà stasera, mentre domani si riunirà la Banca centrale europea. Nel frattempo, diversi Stati proseguono i lavori per riaprire gradualmente le attività.

Dall’agenda macro è giunta in mattinata anche la rilevazione finale di aprile sulla fiducia dei consumatori dell’Eurozona, che ha confermato la discesa a -22,7 punti. Il dato complessivo sulla fiducia economia si è attestato invece a 67 punti, leggermente al di sopra del minimo di 65,5 punti fatto segnare nella crisi del 2009. Il ministero dell’economia tedesco, invece, ha preannunciato un calo del Pil pari al 6,3% nel primo trimestre, peggior variazione nel dopoguerra.

Sul Forex l’euro/dollaro risale a 1,085 e il cambio tra biglietto verde e yen scivola a 106,7, con la valuta americana che si deprezza leggermente in attesa di capire le prossime mosse di politica monetaria.

Tra le materie prime recuperano terreno le quotazioni del greggio in un mercato che si mantiene molto volatile, con il Brent (+11%) a 22,7 dollari e il Wti (+32,2%) a 16,3 dollari. I dati dell’Energy Information Administration sulle scorte statunitensi hanno evidenziato un incremento inferiore alle attese.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si amplia a 225 con il rendimento del decennale italiano all’1,76% dopo il downgrade di Fitch. Una decisione arrivata dopo la conferma del rating ‘BBB’ da parte di S&P, mentre ora si attendono gli appuntamenti con Moody’s e Dbrs il prossimo 8 maggio. Focus oggi anche sul collocamento di Btp e CCteu per un controvalore di circa 6 miliardi.

Tornando a Piazza Affari, gli acquisti premiano gran parte dei titoli del Ftse Mib e in particolare Buzzi (+6,3%), Recordati (+5,9%), Tenaris (+5,85%) e Telecom Italia (+5,75%). Arretrano invece Diasorin (-2,9%) e Amplifon (-1,3%).