Seduta negativa per le principali piazze del Vecchio Continente, con il Ftse Mib di Milano che ha chiuso le contrattazioni in calo del 3,7% a 17.035 punti. Il Cac40 di Parigi ha ceduto il 4,2%, il Dax30 di Francoforte il 3,6%, l’Ibex35 di Madrid il 3,4% mentre il Ftse 100 di Londra ha contenuto le vendite (-0,2%).
Oltreoceano, performance a due velocità a Wall Street. Intorno alle ore 17:50, il Dow Jones lascia sul terreno lo 0,8% e lo S&P500 lo 0,2%. Sopra la parità invece il Nasdaq (+0,6%).
Il sentiment sui mercati è stato penalizzato dalle ultime accuse dei vertici statunitensi verso Pechino per la diffusione dell’epidemia: le accuse del segretario di Stato americano, Mike Pompeo, si sono infatti accodate a quelle del presidente americano Donald Trump che ha anche minacciato ritorsioni contro il Paese asiatico.
Gli investitori valuteranno ora nei prossimi giorni i timori legati anche a una seconda ondata di contagi della pandemia mentre in Italia è stata inaugurata oggi la cosiddetta “fase due” con la parziale ripresa delle attività produttive dopo circa due mesi di paralisi.
Il Presidente Donald Trump ha dichiarato che 100.000 americani potrebbero morire durante la pandemia di coronavirus, aggiungendo di essere fiducioso al tempo stesso verso lo sviluppo di un vaccino entro la fine dell’anno.
Nel frattempo, sul fronte macroeconomico, i dati continuano a fornire un quadro di forte contrazione dell’attività economica in Europa: in evidenza il nuovo record negativo (33,4 punti) messo a segno dal Pmi manifatturiero dell’Eurozona nel mese di aprile.
E’ attesa invece per domani la decisione della Corte Costituzionale tedesca sul quantitative easing della Bce. Si segnala inoltre come i previsori dell’Eurotower stimino un calo del 5,5% del Pil nel 2020, con un rimbalzo del 4,3% nel 2021 e dell’1,7% nel 2022.
Sul Forex, la moneta unica arretra nel cambio con il dollaro a 1,0910 (Eur/Usd) mentre il biglietto verde cede a sua volta terreno verso lo Yen a 106,81 (Usd/Jpy).
Tra le materie prime, l’oro sale a 1.712 dollari l’oncia. In rialzo il greggio con il WTI (+0,5%) a 19,88 dollari al barile e il Brent (+0,7%) a 26,64 dollari al barile.
Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund scende a 230 punti base con il rendimento del decennale italiano all’1,74%.
Tornando a Piazza Affari, Ferrari resiste alle vendite (+1,5%). In coda Exor (-6,5%) e CNH (-7,6%).