Mercati – Europa rallenta dopo sentenza Corte tedesca ma riprende a salire, Milano a +1,3%

Mattinata positiva per le borse europee, momentaneamente frenate dalla sentenza della Corte costituzionale tedesca sul Quantitative Easing della Bce.

A Piazza Affari il Ftse Mib avanza dell’1,3% in area 17.260 punti, positivo come il Cac 40 di Parigi (+1,8%), il Dax di Francoforte (+1,7%), il Ftse 100 di Londra (+1,3%) e l’Ibex 35 di Madrid (+1,2%) mentre i futures  di Wall Street guadagnano quasi un punto percentuale.

Gli sforzi dei diversi Paesi per riaprire gradualmente le attività infondono un cauto ottimismo nei mercati, nonostante i timori per una nuova ondata di contagi.

A migliorare il sentiment contribuisce anche il parziale allentamento delle tensioni fra Stati Uniti e Cina, dopo le accuse rivolte negli ultimi giorni da Washington a Pechino. Dalla Casa Bianca precisano che laddove il Paese asiatico rispetti gli accordi commerciali stipulati nei mesi scorsi non sarà soggetto a ritorsioni economiche.

In mattinata è giunta l’attesa decisione della Corte costituzionale tedesca, che ha confermato la legalità del QE. Tuttavia, all’Eurotower viene richiesto di giustificare il programma anticrisi entro tre mesi altrimenti la Bundesbank smetterà di partecipare. Domani è prevista invece la proposta della Commissione europea sul ‘Recovery Fund’.

Sul Forex, l’euro arretra a 1,085 dopo la sentenza mentre il cambio tra biglietto verde e yen si apprezza leggermente a 106,9.

Tra le materie prime prosegue per la quinta seduta consecutiva il recupero del greggio, con il Brent (+7,5%) a 29,2 dollari e il Wti (+9,9%) a 22,4 dollari.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si amplia in area 237 punti base con il rendimento del decennale italiano in rialzo all’1,83%.

Tornando a Piazza Affari, restano in evidenza i petroliferi Tenaris (+4,5%), Eni (+3,6%) e Saipem (+3,2%) sostenuti dal recupero del greggio. In rialzo anche Telecom Italia (+3,3%), ben intonata Intesa Sanpaolo (+1,6%) nel giorno del Cda sui conti. In calo Ferrari (-2,2%) all’indomani dei risultati.