Il Cda di Risanamento ha approvato il resoconto intermedio di gestione al 31 marzo 2020, chiuso con un valore della produzione di 1,7 milioni (0,6 mln nell’1Q19).
A livello di gestione operativa, l’Ebitda evidenzia un deficit di circa 2,2 milioni, in miglioramento rispetto al rosso di 3,6 milioni registrato nei primi tre mesi dello scorso esercizio.
Il conto economico gennaio-marzo 2020 è stato chiuso infine con una perdita netta consolidata di 5,9 milioni (rosso di 5 milioni nell’1Q19).
Dal lato patrimoniale, al 31 marzo 2020 la posizione finanziaria netta risultava negativa per 461,4 milioni (455,4 milioni al 31 dicembre 2019).
Per quanto riguarda l’outlook, Risanamento ha ricordato come la principale fonte di reddito prospettica risulta essere l’iniziativa di sviluppo Milano Santa Giulia e che verosimilmente i risultati economici consolidati del gruppo dovranno essere valutati in un’ottica di medio/lungo termine. Questo in quanto gli investimenti sostenuti sono destinati a dar luogo a ritorni non immediati e ciò a discapito dei primi esercizi e in particolare del 2020 che, in assenza di eventi straordinari e al netto di eventuali cessioni, potrà risultare di segno negativo allineato ai risultati degli esercizi precedenti al 2019.