In un momento di crisi come quella derivante dalla diffusione del virus Covid-19, che ha imposto un blocco forzato all’attività delle imprese, il factoring può essere un importante sostegno per la ripresa delle aziende. Un canale in grado di fornire l’indispensabile liquidità necessaria per la ripartenza. Ancor oggi, tuttavia, tale strumento non è ancora sufficientemente conosciuto, come dimostra il fatto che non è stato neppure preso in considerazione dal decreto Cura Italia. Banca illimity, invece, punta con decisione su questo tipo di attività, che nell’arco di un solo anno è arrivata a un turnover di circa 300 milioni.
“Siamo partiti alla fine del 2018 da zero, come start-up, appoggiandoci per i primi sei mesi ad una piattaforma esterna, mentre realizzavamo la nostra operativa dallo scorso luglio. Da allora siamo notevolmente cresciuti arrivando a un turnover di circa 500 milioni. Abbiamo reclutato banker preparati e di esperienza che hanno saputo realizzare ottimi risultati. Una crescita in tempi rapidi resa possibile dall’appoggio della banca, che crede molto in questo prodotto”.
Franco Marcarini, responsabile dell’Area Factoring all’interno della divisione SME di illimity, forte degli ottimi risultati raggiunti nel primo anno di attività del segmento factoring che è arrivata a oltre 90 clienti per circa 400 debitori ceduti, guarda avanti per le nuove sfide e le opportunità che l’attuale situazione di emergenza per l’epidemia Covid-19 sta ponendo ad aziende e istituzioni finanziarie.
Il factoring, nell’attuale contesto economico, può svolgere un importante ruolo di volano per il rilancio dell’economia poiché consente alle imprese di attingere al proprio circolante per generare liquidità. Il propellente necessario a ripartire. Una fonte di finanziamento che garantisce tempi rapidi e costi contenuti, senza intaccare la capacità di finanziamento attraverso il credito bancario.
In questo contesto, illimity presenta diversi vantaggi competitivi. “Siamo un’azienda che opera su una piattaforma efficiente come quella delle fintech senza essere una fintech. Il rapporto umano è importante. L’origination dei contatti non viene fatta in modo automatico attraverso una piattaforma, ma andiamo dal cliente, lo conosciamo e capiamo le sue esigenze.
Questo ci permette di offrire un servizio molto più sartoriale e adatto alle necessità della singola realtà, differente rispetto a quello più standardizzato delle grandi istituzioni o delle fintech”, osserva Marcarini, che aggiunge: “L’area factoring di illimity è dedicata alle aziende che vanno bene, ma è inserita nel contesto di una banca che è specializzata nelle situazioni di aziende ad alto potenziale. Se, quindi, un nostro cliente avesse altre necessità vi sarebbero altre aree della banca che in sinergia e con le giuste competenze potrebbero aiutarlo a risolvere la situazione”.
Certo il lockdown ha causato drastici cali dei fatturati, minori flussi di cassa e conseguenti tensioni finanziarie per numerose imprese e quindi anche il factoring dovrà saper adattare la propria offerta e le strategie alla nuova situazione. Marcarini spiega quale sarà la strategia e le prospettive per illimity.
Marcarini illustra le priorità strategiche
In questa situazione complessa la priorità è fornire il massimo supporto ai propri clienti per permettere loro di superare il difficile momento. “È molto importante in questa fase comportarsi in maniera responsabile. Mettere i nostri clienti nelle condizioni di ripartire e creare le condizioni per realizzare stabili utili nel medio-lungo termine. È proprio questo” spiega Marcarini, “il tratto saliente di illimity: la capacità di guardare oltre. Non farsi fermare dalle difficoltà, affiancare le aziende che finanziamo, indagando caso per caso tutti i margini di manovra che abbiamo. Perché dietro i numeri sappiamo che ci sono lavoratori, famiglie e persone”.
Un approccio attento al singolo caso, su misura, che fa la differenza. “Grazie alla nostra possibilità di costruire soluzioni personalizzate siamo riusciti a sostenere aziende in serie difficoltà (anche in art. 67 bis o 182 della legge fallimentare) per le quali vedevamo uno spiraglio di possibilità di riuscita” nota il manager.
In questa fase il factoring di illimity ha inoltre studiato soluzioni e prodotti innovativi.
I nuovi strumenti a disposizione: lo sconto dei contratti
Il primo strumento riguarda la possibilità di scontare contratti in essere che non hanno ancora generato fatturato. L’eccezionale momento, con il lockdown imposto dalla crisi sanitaria, ha infatti impedito a molte aziende, sane e con un buon mercato, di svolgere la propria attività e generare ricavi. Difficile quindi avere fatture da cedere.
“Per questo abbiamo deciso di permettere alle aziende di finanziare in parte i contratti già siglati sui quali forniamo un anticipo” spiega il responsabile factoring di illimity, “nei mesi successivi, quando l’azienda riprende a lavorare e a fatturare, i flussi incassati vanno in parte all’azienda e in parte a ripagare l’anticipo dalla durata di 18-24 mesi”.
“Se poi le aziende hanno bisogno di finanziamenti più consistenti offriamo la possibilità di accedere ai prestiti garantiti da Mediocredito o dalla Sace”.
Un servizio sempre vicino alle esigenze delle aziende
Altro importante intervento a favore dei clienti è quello della concessione di proroghe dei pagamenti, anche oltre quanto previsto dal decreto Cura Italia. Ovviamente nell’ambito di accordi discussi preventivamente.
“Possiamo aiutare le aziende a fare una migliore pianificazione dei flussi e della gestione della liquidità. Per esempio, consigliando lo smobilizzo dei crediti IVA, altra fonte di mezzi freschi immediati di cui dispongono molte aziende” osserva Marcarini.
“Inoltre illimity, anche in questo periodo di lockdown, è rimasta sempre presente per i clienti, e pur lavorando in una nuova modalità (smart working) non ha mai fatto mancare il proprio supporto continuando ad operare in modo puntuale, preciso ed ordinato, facendo sentire la propria vicinanza agli imprenditori e alle aziende” precisa il responsabile della divisione factoring, “la banca ha mantenuto invariata la sua capacità di fornire un celere riscontro sia nella fase preliminare, valutando i clienti prospect, sia in fase di delibera; questo è uno degli elementi che fortemente differenzia illimity rispetto ai competitor”.
Lo scenario per i prossimi mesi
Il mercato del factoring in Italia nei primi mesi dell’anno era partito bene, con gennaio e febbraio che evidenziavano un aumento del volume d’affari rispetto al 2019 dell’1,18% a 33,8 miliardi, mentre marzo ha mostrato una certa tenuta dei volumi dei crediti acquistati.
Per il 2020 le previsioni per il mercato del factoring in Italia, prima della diffusione del Covid-19, erano decisamente positive. Era stimata una crescita del turnover di circa il 10%, dopo l’aumento del 6,5% registrato nel 2019.
“Chiaramente l’epidemia del Covid-19 cambia lo scenario e mi attendo che nel complesso il giro d’affari nel 2020 subirà un calo” osserva Marcarini, “molto dipende da quello che succederà dopo il riavvio delle attività. Al momento possiamo dividere le aziende in tre gruppi.
Quelle dei settori sanitario-chimico-farmaceutico, alimentare e dei servizi correlati che sono rimaste attive e, anzi, hanno visto una crescita del giro d’affari, poi vi sono quelle che sono riuscite a rimanere parzialmente aperte e, infine, quelle che si sono fermate totalmente come per esempio quelle del settore automobilistico e del real estate.
Se riusciranno ad avviare l’attività una volta terminato il periodo di chiusura, potrà esserci una ripresa significativa degli ordini e dell’attività. È successo così per esempio a Wuhan dove è incrementata la domanda di automobili, per evitare gli affollamenti dei mezzi pubblici, e di case più spaziose. L’importante è che non ci siano ulteriori stop, per esempio, per le ferie nel mese di agosto. In questa situazione non ce lo possiamo permettere”.
Le previsioni per illimity
La società ha iniziato bene i primi mesi dell’anno e nel corso della presentazione dei risultati 2019, lo scorso 12 febbraio, l’attività di factoring era descritta in accelerazione e in un buon “momentum”. Il target dei crediti outstanding per il 2020 era di 300 milioni.
“Il mercato del factoring nel primo trimestre non ha subito ripercussioni dalla diffusione del virus. Per il secondo trimestre possiamo immaginare che l’attività sia ridotta alla metà perché c’è stato solo un mese e mezzo di apertura delle aziende, mentre ci aspettiamo da luglio una ripresa al 70/80% e da settembre-ottobre il ritorno alla piena attività” analizza il responsabile del factoring di illimity.
“Per illimity nel 2020, anche se potrà esserci un calo del turnover, non ci attendiamo un peggioramento dei risultati economici. Infatti” spiega Marcarini, “se da un lato la riduzione del turnover potrà portare a una diminuzione dei ricavi da commissione, tale flessione potrà essere compensata da un incremento del margine finanziario poiché i contratti di finanziamento dureranno più a lungo”.
Il decreto Cura Italia ha dimenticato il factoring
“Un’ultima osservazione per questo particolare periodo: il decreto Cura Italia ha poco menzionato il factoring, che invece rappresenta un’importante fonte di finanziamento per le imprese. Questo è un segnale del fatto che questo tipo di attività, seppur così significativa per dare ossigeno alle imprese, non è ancora ben compresa e conosciuta.
Invece” osserva Marcarini, “sarebbe opportuno un sostegno in questa fase per permettere alle aziende di potere ricevere liquidità da più fonti. Non dimentichiamo che il factoring è un mercato da 255 miliardi in Italia”.
Tra i punti che potrebbero essere presi in considerazione dal legislatore vi sono le garanzie per i debitori finali di modo che siano meno sotto pressione per il rientro del credito e una maggiore chiarezza nei processi di revocatoria tra le parti coinvolte.