Creval ha archiviato il primo trimestre 2020 con un margine di intermediazione pari a 143,3 milioni (-8,9% a/a).
Il margine di interesse è sceso a 80,7 milioni (-11,6% rispetto al periodo di confronto), mentre le commissioni nette sono calate a 58,2 milioni (-5,5% su base annua). I ricavi da trading hanno registrato un saldo netto negativo di 2,4 milioni (+1,3 milioni nel primo trimestre 2019).
Dopo oneri operativi scesi a 101,9 milioni (-9,6% a/a), il risultato lordo di gestione si è fissato a 41,3 milioni (-7% su base annua).
Il periodo si è chiuso con un utile netto di 25,3 milioni (+8,4 milioni nel primo trimestre 2019), dopo avere contabilizzato rettifiche su crediti per 29,6 milioni (+8,2% su base annua; la voce include un aggiornamento delle ipotesi macroeconomiche connesse al all’applicazione dell’IFRS 9) e la plusvalenza da 33,2 milioni legata alla cessione del ramo di attività del credito su pegno.
A livello patrimoniale, al 31 marzo 2020 gli impieghi alla clientela scendono a 19,2 miliardi (-1,9% rispetto a fine 2019), mentre la raccolta diretta da clientela cala a 18,6 miliardi (-2,1% rispetto al 31 dicembre 2019).
I crediti deteriorati netti al 31 marzo 2020 sono pari a 694 milioni (-5,3% rispetto a fine 2019), al cui interno le sofferenze ammontano a 127 milioni e le inadempienze probabili a 521 milioni.
Sul fronte della solidità patrimoniale, a fine marzo il CET1 si fissa a 15,70% (15,50% al 31 dicembre 2019).