D’Amico ha chiuso il primo trimestre 2020 con ricavi base time charter pari a 71,4 milioni di dollari, in crescita dell’11,7% rispetto al 1Q 2019 grazie soprattutto alla maggiore solidità dei mercati dei noli nei primi tre mesi 2020.
L’Ebitda ha registrato un progresso del 47,1% a 33 milioni di dollari, mentre l’Ebit è più che raddoppiato raggiungendo 13,9 milioni di dollari da 5,2 milioni dell’anno precedente, nonostante l’aumento di ammortamenti e svalutazioni a 11,8 milioni di dollari (8,8 milioni di dollari nel 1Q 2019) a seguito della svalutazione di 4 navi di proprietà di D’amico Tankers per 1,6 milioni.
Il periodo gennaio-marzo 2020 si è infine chiuso con un utile di 1,5 milioni di dollari, rispetto alla perdita di 5,5 milioni nel pari periodo 2019. Escludendo le componenti non ricorrenti e l’applicazione del nuovo IFRS 16, il risultato netto di periodo si attesterebbe invece in 6,3 milioni di dollari a fronte di una perdita di 4,4 milioni nel 1Q 2019).
Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto al 31 marzo 2020 si attesta a 666,7 milioni di dollari, in calo rispetto a 682 milioni di dollari a fine anno 2019 includendo l’IFRS 16. Escludendo l’applicazione del nuovo principio contabile, a fine marzo l’indebitamento netto è di 550,9 milioni di dollari a fronte di 560 milioni di dollari al 31 dicembre 2019.
La società segnala che per i prossimi mesi il considerevole calo della domanda di raffinati dopo lo scoppio del Covid-19 e il conseguente accumulo di scorte stanno creando scompensi che potrebbero causare un calo della domanda di navi in futuro. Inoltre, la recente decisione dell’OPEC+ di tagliare la produzione di petrolio di circa 10 milioni di barili al giorno potrebbe avere ripercussioni negative anche sulla domanda di navi cisterna probabilmente già dal terzo trimestre del 2020.