FOS – Bene il 2019, non determinabili effetti Covid-19 sul 2020

Fos chiude il 2019 con ricavi a 9,7 milioni (+22%), Ebitda a 2,2 milioni (+29%), Ebit a 1,2 milioni (+20%) ed utile netto pressoché raddoppiato a 0,7 milioni. Ancora più forte il progresso della struttura finanziaria, sulla quale hanno giocato i cinque milioni lordi incassati con l’Ipo che ha portato il gruppo all’approdo all’Aim il 26 novembre. Il 2019 è stato quindi un anno più che positivo, anche se ora si profilano gli effetti della pandemia Covid-19, in particolare per i suoi effetti di breve, ma senza considerare quelli di medio-lungo termine tanto che lo stesso vertice di Fos ricorda: “gli effetti della propagazione mondiale del Covid-19 non sono determinabili ed eventuali problemi emergenti saranno costantemente monitorati”.

Modello di Business

Fondata nel 1999, FOS opera nel settore dell’Information and Communication Technology integrando le proprie competenze negli ambiti dell’Automazione, delle Telecomunicazioni e dell’Ingegneria. In particolare si occupa della progettazione, sviluppo e commercializzazione di soluzioni digitali per la gestione e protezione dei dati che integrano applicazioni software, dispositivi hardware e infrastrutture di rete.

L’attività è articolata in tre linee di business:

  • Information Technology (Informatica) per la progettazione e gestione di infrastrutture IT, ma anche progettazione, sviluppo e gestione di applicazioni software, cyber security, cloud computing;
  • Communication Technology (Elettronica): offre un servizio altamente specializzato di riparazione e sostituzione di schede elettroniche per i principali player delle Telecomunicazioni;
  • Engineering e Technology Transfer (Ingegneria e IP): focalizzata sullo sviluppo, prototipazione, testing e ingegnerizzazione di soluzioni innovative e tecnologicamente avanzate in diversi ambiti di applicazione (agricoltura, ambiente, salute, energia e industria), con l’obiettivo di fornire alle aziende clienti soluzioni innovative nei loro mercati di riferimento.

Ultimi Avvenimenti

Lo scorso 21 aprile Fos ha ricevuto dal Mise la conferma dell’aggiudicazione della concessione triennale del progetto “Aura”. Obiettivo del  progetto è la creazione di una nuova generazione di Arredo Urbano denominata “green & smart urban furniture”.

Il progetto congiunto di ricerca e sviluppo, a fine 2019, ha raggiunto uno stato di avanzamento del 5% con un costo complessivo agevolabile pari a 3.645.502, ed è stato ideato in collaborazione con Euphorbia, azienda specializzata nell’ingegneria naturalistica, capofila del progetto, e il Dipartimento di Architettura dell’Università Federico II.

Per Fos l’investimento complessivo è di 1.137.375 con un contributo ministeriale di 578.662 euro e un finanziamento agevolato pari a 234.675 euro.

Conto Economico

Nel 2019 il gruppo ha proseguito lungo il percorso di crescita registrando un valore delle produzione aumentato del 26% a 12,2 milioni grazie al positivo apporto di tutte le linee di business. I ricavi si assestano invece a 9,7 milioni (+22%) principalmente per l’ampliamento della base clienti in tutte le linee.

L’effetto combinato dell’ampliamento del volume d’affari e dell’efficientamento dei processi generato da sinergie di costo tra le diverse linee di business, consente lo sviluppo dell’Ebitda a 2,2 milioni (+29%), con un’incidenza sul valore della produzione al 17,9% (17,4% nel 2018); L’Ebitda adjusted cifra in 2,4 milioni (+29,5%) al netto di poste non ricorrenti connesse allo sviluppo commerciale.

I maggiori ammortamenti effettuati nell’anno per oltre 1 milione (0,6 milioni nel 2018) e comprensivi di 0,6 milioni connessi alla quotazione, non impediscono all’Ebit di attestarsi a 1,2 milioni, con uno sviluppo del 20% rispetto a un anno prima.

L’utile netto in crescita del 60% si porta a 0,7 milioni (5,8% dei ricavi), spesati oneri finanziati netti per 0,16 milioni (0,23 milioni nel 2018) e imposte e tasse pari a 0,3 milioni, con un tax rate in calo dal 42,4% del 2018 al 32% di fine 2019.

Breakdown Ricavi

Il 60% del totale del valore della produzione del gruppo è riconducibile alla linea Information Technology, la cui crescita del 24% a 7,3 milioni, è riconducibile all’ampliamento della base clienti, alla maggiore penetrazione sui clienti storici ma anche ai nuovi clienti nei settori di applicazioni storage e cloud nei datacenter.

Di rilievo la performance messa a segno dalla linea Engineering e TT  (+36% a 2,5 milioni) grazie all’avvio di nuovi progetti di automazione generati anche dal consolidamento di progetti di innovazione commissionati da clienti diretti e da partneriati su commesse finanziate.

Positivo anche l’apporto della linea Communication Technology, con un valore della produzione pari a oltre 2 milioni (+14%) per il consolidamento del settore TLC con l’acquisizione di nuovi clienti e l’ampliamento delle attività al settore del Gaming.

Stato Patrimoniale

Sul fronte patrimoniale il patrimonio netto aumenta da 1,8 milioni a 7,5 milioni grazie all’aumento di capitale connesso alla quotazione in Borsa, che ha consentito di introitare mezzi freschi per circa 5 milioni. Proventi di cui ha beneficiato anche la posizione finanziaria netta passata da oltre 3 milioni di indebitamento a 0,6 milioni di liquidità, in presenza, tra l’altro, di investimenti in ricerca e sviluppo per oltre 2 milioni. Nel 2018 l’aumento del debito netto a 3 milioni è determinato dal debito (2,5 milioni) derivante dalla fusione inversa effettuata nell’anno.

Ratio

I mezzi introitati con l’ingresso in Borsa hanno migliorato la struttura finanziaria del gruppo. In particolare nel 2019 l’indicatore della capacità di rimborso del debito e il quoziente di indebitamento non sono significativi in presenza di liquidità nette. Diversamente nel 2018 sono saliti rispettivamente a 1,8x (0,31x nel 2017) e 1,7x (0,28x nel 2017) per il peggioramento dell’indebitamento finanziario netto.

La maggiore patrimonializzazione ha invece determinato la contrazione del Roe al 9,5%, dal 31% del 2017 e 24,8% di fine 2018.

Outlook

Per quanto riguarda l’evoluzione della gestione, Enrico Botte, Ad della società ha dichiarato: “L’emergere della pandemia da Covid-19, pur aumentando l’incertezza generale, non ha frenato gli investimenti in ricerca e sviluppo, alcuni mirati a tecnologie utili al contenimento del contagio. Ancor più in un momento di grande difficoltà siamo impegnati senza sosta nel supporto tecnico alle reti di telecomunicazioni, ai presidi tecnologici sanitari, alle centrali di energia e allo sviluppo di soluzioni per i trasporti, filiere di pubblica utilità per il sistema produttivo nazionale”.

Tuttavia, la propagazione a livello globale del nuovo coronavirus potrebbe avere ripercussioni sull’attività economica nell’immediato futuro. Al momento “i potenziali effetti di questo fenomeno sulle attività del 2020 non sono ad oggi determinabili”.

Gli analisti di Integrae Sim (Nomad e Specialist) ritengono che Fos sarà in grado di sostenere la crescita con tutte le linee di business, in ragione della prosecuzione dell’attività. Gli analisti pertanto non hanno stimato impatti negativi derivanti dall’epidemia Covid-19, in quanto ad oggi non sussistono elementi.

Il valore della produzione nel 2020 è atteso a 12,8 milioni (+5%) con una crescita più sostenuta nel biennio successivo ed atteso a 17,7 milioni a fine 2022, con uno sviluppo in tutte le linee di business.

Gli analisti ritengono che la marginalità possa continuare a crescere grazie a nuove commesse con un ritorno positivo sull’Ebitda e grazie a lavori in corso d’opera che hanno già pesato sui costi e che genereranno ricavi dei prossimi anni. L’Ebitda margin adjusted dal 19,7% di fine 2019 è stimato al 24,3% a fine periodo previsionale.

Borsa

Approdata in borsa lo scorso 26 novembre ad un prezzo di collocamento di 2,25 euro l’azione Fos ha mostrato subito l’apprezzamento da parte degli investitori, viaggiando in area 3,0 – 3,3 euro fino a fine febbraio. I corsi azionari hanno poi subito una drastica discesa toccando il prezzo minimo a 2 euro il 9 marzo, in concomitanza con il crollo delle borse connesso alla pandemia da Covid-19. L’azione ha poi recuperato il terreno perso tornando in area 3,2 euro.

Dal prezzo di collocamento il titolo ha guadagnato il 44%, rispetto al calo del 14% segnato dal Ftse Aim Italia.

 

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