Prima Industrie ha chiuso il primo trimestre 2020 con ricavi consolidati in calo del 23,7% a 75,1 milioni rispetto al pari periodo 2019, a causa dell’impatto dell’epidemia di Covid 19 e della relativa debolezza delle aree EMEA (-28,8%) e APAC (-54,1%), solo parzialmente compensata dall’area AMERICAS (+8,8%).
L’Ebitda ha subito una contrazione del 58% a 3,1 milioni, con una marginalità in calo al 4,1% (-340 punti base). Al netto dei costi non ricorrenti per 683 mila euro, l’Ebitda Adjusted è pari pari a 3,8 milioni (5% dei ricavi).
L’Ebit è negativo per 2,54 milioni, rispetto ai +2,05 milioni nel primo trimestre 2019. Su tale risultato incidono soprattutto gli ammortamenti relativi alle immobilizzazioni materiali (2,86 milioni) e immateriali (2,78 milioni). L’Ebit adjusted si attesta invece a -1,86 milioni.
Il periodo si è chiuso con una perdita netta di 3,52 milioni rispetto all’utile di 408 mila euro nel 1Q2019.
Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto al 31 marzo 2020 è di 133,45 milioni, in aumento rispetto ai 107,34 milioni al 31 dicembre 2019.
Infine, nel corso del primo trimestre 2020 l’acquisizione ordini del gruppo è stata di 72,8 milioni, in calo del 25,1% rispetto al primo trimestre 2019. Il portafoglio ordini consolidato al 31 marzo ammontava quindi a 141,3 milioni (rispetto a 166,8 milioni), che sono diventati 144,5 milioni a fine aprile 2020.