Il cda del Banco di Sardegna, controllata di Bper ha deliberato di sottoporre all’assemblea
straordinaria, convocata per il giorno 30 luglio 2020, una proposta di conversione obbligatoria delle azioni di risparmio in azioni privilegiate, sulla base di un rapporto di conversione pari a un’azione privilegiata per ciascuna azione di risparmio, e la contestuale modifica dei diritti patrimoniali delle azioni privilegiate.
La proposta di conversione obbligatoria è finalizzata a razionalizzare e semplificare la
struttura del capitale, con l’obiettivo di pervenire alla revoca dalla quotazione e
dalle negoziazioni delle azioni di risparmio, così da conseguire risparmi di costo e minori adempimenti amministrativi.
La conversione obbligatoria si pone in linea di continuità con l’Offerta Pubblica di Scambio
promossa dalla capogruppo Bper, conclusasi a dicembre dello scorso anno e avente ad oggetto la totalità delle azioni di risparmio in circolazione.
La modifica dei diritti consentirà di migliorare il già solido profilo patrimoniale della società
e del gruppo Bper, tramite l’inclusione delle azioni privilegiate nel capitale primario
di classe 1 (CET1).
Alla luce di quanto sopra, il cda ha deliberato di convocare altresì l’assemblea speciale degli azionisti di risparmio per il giorno 30 luglio 2020, la quale sarà chiamata a deliberare sulla proposta di Conversione Obbligatoria e le connesse modifiche allo statuto sociale.
Inoltre, come detto sopra, il board ha deliberato di proporre all’assemblea straordinaria di modificare i diritti patrimoniali delle azioni privilegiate, eliminando anche la clausola di prelazione relativa alla circolazione di tali azioni.
Pertanto, il cda ha deliberato dì convocare anche l’assemblea speciale degli azionisti privilegiati per il giorno 30 luglio 2020, la quale sarà chiamata a deliberare circa la proposta di modifica dei diritti patrimoniali delle azioni privilegiate e l’eliminazione della clausola di prelazione relativa alla circolazione di tali azioni.
Ove le proposte di conversione obbligatoria e di modifica dei diritti vengano approvate dall’assemblea straordinaria e dalle rispettive assemblee speciali, ciò determinerà, una volta divenuta efficace la conversione obbligatoria, la revoca delle azioni di risparmio dalla negoziazione e quotazione.
Per gli azionisti di risparmio che non delibereranno a favore della conversione obbligatoria, è previsto un diritto di recesso il cui prezzo è stato stabilito a 8,83 euro per azione.