Brembo ha chiuso il primo trimestre 2020 con risultati penalizzati dalla crisi generata dalla pandemia di coronavirus, reagendo sulla base di quattro driver fondamentali: il rafforzamento degli investimenti in innovazione, il mantenimento di rapporti di collaborazione con clienti e fornitori, il rafforzamento della posizione finanziaria netta tramite la riduzione degli investimenti caratteristici e la sospensione dei dividendi, una vision di lungo periodo orientata alla crescita.
Nel dettaglio, i ricavi sono diminuiti del 13,7% a 575,9 milioni (-13,3% a perimetro costante, ovvero escludendo gli effetti della riclassifica dei valori di Brembo Argentina).
Per quanto riguarda i segmenti di mercato, le vendite per il settore auto sono in calo del 13,4%, le applicazioni per motocicli dell’11,7%, quelle per veicoli commerciali del 19,3% e le competizioni del 10,5%.
A livello geografico, le performance delle diverse aree sono state influenzate dalla tempistica di diffusione della pandemia da Covid-19 e dalla progressiva adozione delle misure di contenimento da parte delle diverse autorità governative.
In Italia le vendite sono scese del 10,9%, in Germania del 17,6%, in Francia del 24,7% e nel Regno Unito del 15,3%. In Asia, l’India decresce del 12,6% e la Cina del 29,3%, mentre il Giappone segna un +3%. Il mercato nordamericano (Stati Uniti, Messico e Canada) è in calo del 9,4% mentre quello sudamericano (Brasile e Argentina) registra una contrazione del 17,1% (+3,9% a parità di perimetro di consolidamento).
L’Ebitda è diminuito del 24% a 102 milioni con una marginalità al 17,7% (-240 punti base), mentre l’Ebit ha segnato un -42,2% a 50,3 milioni con un’incidenza sul fatturato all’8,7% (-430 punti base).
Il periodo si è chiuso con un calo dell’utile netto del 53,7% a 29,8 milioni, complice anhe l’incremento del tax rate dal 23% al 30,5% e il peggioramento della gestione finanziaria netta principalmente per effetto di differenza cambio nette negative per 4,9 milioni (positive per 0,7 milioni nel pari periodo 2019)
Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto è aumentato a 450 milioni (255 milioni escludendo gli effetti dell’IFRS 16) rispetto ai 346 milioni al 31 dicembre 2019.
Per affrontare il difficile periodo di mercato la struttura finanziaria del Gruppo è stata ulteriormente rafforzata, tra aprile e maggio 2020, con nuovi contratti di finanziamento a medio/lungo termine, per un ammontare complessivo di 425 milioni, a cui si aggiungono linee a breve termine disponibili e inutilizzate per 348 milioni. I nuovi finanziamenti permettono di allungare la vita media del debito, ad un costo in linea con quello attuale.
Per quanto riguarda l’evoluzione della gestione, nell’attuale stato di incertezza dello scenario congiunturale – e del settore Automotive in particolare – il management ritiene difficile formulare previsioni quantitative sui risultati economico-finanziari del Gruppo, ma gli effetti si presumono di entità significativa anche nei prossimi trimestri del 2020.