La scorsa settimana i Consiglieri di amministrazione di Fervi hanno volontariamente rinunciato al 32% dei loro compensi per l’anno in corso per un totale di circa 132.500 euro, in una mossa definita dal presidente Roberto Tunioli come “un segnale forte di sensibilità e commitment del management in un momento di difficoltà congiunturale”.
La situazione che si è venuta a creare a causa della pandemia di Covid-19 influirà inevitabilmente sui risultati dell’esercizio e tale decisione, sottolinea il Direttore Generale dell’azienda Guido Greco, “si affianca alle altre iniziative di contenimento dei costi volte a salvaguardare la redditività e a non pregiudicare le retribuzioni nette dei dipendenti”.
Grazie all’accordo per la rotazione del personale tramite lo smaltimento delle ferie pregresse la società non ha dovuto attivare la cassa integrazione e nessun dipendente ha visto ridursi il proprio stipendio.
Per contrastare gli effetti della pandemia, la priorità di Fervi è stata infatti la messa in sicurezza dell’azienda e di tutti i dipendenti, creando prontamente un comitato di crisi per gestire l’emergenza.
Dall’altra parte, “siamo riusciti nel giro di poche settimane ad attivare rapporti di fornitura per materiale relativo alla protezione delle persone e alla sanificazione per i quali la domanda è esplosa, mitigando in parte l’atteso calo dei volumi dovuto al lockdown”.
A tal proposito, vale la pena ricordare l’importante accordo con GEL che tra maggio e settembre fornirà 10 nuove referenze di prodotti per un valore di circa 0,8 milioni, compensando parzialmente i minori volumi di vendita dovuti allo stop produttivo.
Una serie di iniziative e di messaggi che confermano la resilienza del business che, insieme alla solidità finanziaria del gruppo, lasciano il management fiducioso sulla capacità di affrontare i prossimi mesi nonostante la situazione di emergenza a livello macroeconomico.
“La nostra situazione di liquidità è positiva” afferma Greco. “A tal proposito vale la pena sottolineare che, a dispetto di quanto si potesse originariamente prevedere, le scadenza di fine marzo e fine aprile sono state per la maggior parte onorate dai nostri clienti, con percentuali di insoluto molto ridotte nonostante il contesto complicato anche per i nostri rivenditori e distributori”.
A ulteriore sostegno della liquidità, inoltre, il gruppo ha di recente ottenuto un finanziamento chirografario di 3 milioni ed è in attesa di una delibera per altrettanti 3 milioni che permetteranno di portare avanti i programmi di sviluppo e investimenti pianificati con maggiore velocità ed intensità.
Il tutto in linea ai segnali incoraggianti derivanti dal progressivo allentamento delle misure di lockdown, che ha permesso la ripartenza delle attività producendo già i primi effetti positivi.
“I risultati dei primi giorni di maggio fanno ben sperare per un recupero dei volumi in tempi brevi e noi siamo pronti con un magazzino di oltre 7 milioni di materiale immediatamente disponibile per la vendita e un nuovo range di prodotti” dichiara il Direttore Generale.
“Il mix di vendite tra prodotti “Covid related” e prodotti ricorrenti è coerente con le aspettative e questo ci permette di guardare con maggiore serenità ai mesi successivi”.
“Ci aspettiamo entro la fine dell’anno, e in particolare da settembre, di ritornare vicino ai livelli di fatturato del 2019, con effetti sul bilancio 2020 che seppur significativi dovrebbero essere contenuti”.
Infine, il Direttore Generale Guido Greco ricorda che nel mese di aprile si è concluso l’iter per l’ottenimento della certificazione ISO 45001 – Sistemi di gestione per la salute e sicurezza sul lavoro.
Un risultato che “evidenzia che non abbiamo perso focus sui progetti e gli investimenti in corso, riuscendo a completare il processo anche nel periodo di massima diffusione del virus, a conferma dell’efficienza delle procedure straordinarie di contenimento vagliate dal comitato di crisi”.
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