Durante un workshop online organizzato dal European Forum for Renewable Energy Sources (EUFORES) in collaborazione con il Senato della Repubblica italiana, si è discusso sulla transizione energetica dell’Italia nel periodo della pandemia da Covid-19.
Le intenzioni del Governo italiano sono quelle di potenziare il contributo fornito nel campo energetico, in particolare delle energie rinnovabili. Attualmente, l’Italia è al quinto posto in Europa per ammontare di capacità di energia eolica installata sul territorio.
Con il Piano Nazionale per lìEnergia e il Clima (PNEC), entro il 2030, l’Italia intende raddoppiare il valore di questa capacità, attraverso il potenziamento delle centrali eoliche già presenti sul territorio e l’installazione di nuove, passando dagli attuali 10,5 GW a 19,3 GW entro il 2030.
La generazione elettrica proverrà interamente da centrali eoliche di tipo on-shore, ma si prevede di installare, per la prima volta, anche centrali di tipo off-shore, per 900 MW.
Il problema maggiore in Italia – situazione comune peraltro a molti altri Stati Membri, come evidenziato da WindEurope, uno dei partecipanti al workshop – riguarda il processo autorizzativo, che è lungo, oneroso e frammentato.
Tuttavia, la Direttiva UE sulle energie rinnovabili del 2018 impone agli Stati Membri di semplificare e abbreviare tali processi di autorizzazione.
Una questione fondamentale per implementare le capacità di generazione eolica necessaria per raggiungere il Green Deal europeo e gli obiettivi energetici e climatici in Italia.
Questo impegno risulta ancora più importante se si considera l’accordo siglato tra l’Italia e altri 16 paesi membri UE per attuare una ripresa economica post-Covid-19 più verde possibile, dove l’energia eolica occuperà un ruolo centrale.