illimity ha chiuso il primo trimestre 2020 con un un margine di intermediazione pari a 36,8 milioni e un utile netto di 4,5 milioni. A fine marzo il totale attivo è resta stabile a 3.052 milioni, al cui interno gli impieghi alla clientela aumentano a 1.662 milioni (+1,5% rispetto a fine settembre).
“L’emergenza Covid-19 è una sfida per tutti noi, per il mondo delle imprese e delle banche.
In una situazione senza precedenti, la banca ha peraltro saputo confermare la propria dinamicità, forte di un modello organizzativo e di business snello e altamente tecnologico.
È con queste parole che Corrado Passera, Ceo di illimity, ha commentato i risultati del primo trimestre 2020.
“Le iniziative prontamente intraprese e i solidi risultati raggiunti nel primo trimestre contribuiranno a limitare gli impatti economici derivanti dall’emergenza COVID-19 sui risultati attesi inizialmente per il 2020.
Nel medio termine riteniamo inoltre che le dinamiche dimensionali e concorrenziali dei mercati nei quali opera la Banca non solo si confermeranno positive, ma offriranno anche nuove interessanti opportunità”, ha aggiunto il manager.
illimity ha avviato la propria operatività in data 20 settembre 2018. Pertanto, si ritiene più efficace la comparazione delle tendenze economiche e patrimoniali a livello trimestrale progressivo. Inoltre, a partire dal primo trimestre 2020 IT Auction è consolidata in illimity.
Il margine di intermediazione si è fissato a 36,8 milioni (-6,4% rispetto al trimestre di confronto). Al netto delle componenti non ricorrenti registrate in entrambi i trimestri, legate prevalentemente ai proventi da trading sul portafoglio titoli, la crescita trimestrale dei ricavi si attesterebbe a circa il 10 per cento.
Il margine di interesse ha raggiunto 21,4 milioni (+18,2% t/t), grazie al significativo contributo dell’attività della divisione Distressed Credit Investment & Servicing (in linea con il piano industriale). Si segnala una crescita del costo del funding per effetto dell’incremento della raccolta e della parziale ricomposizione della componente wholesale verso fonti relativamente più onerose.
Le commissioni nette, salite a 2,5 milioni (+65% rispetto al quarto trimestre 2019), a seguito del contributo di IT Auction, consolidata in illimity a partire dal trimestre in esame.
I profitti da trading si sono fissati a 3,7 milioni (-58,4% t/t), a seguito del rinnovamento del portafoglio della banca.
Nel primo trimestre 2020, allo scopo di fornire una rappresentazione più efficace della
performance della banca, è stata introdotta una riclassificazione delle componenti
economiche generate dalla divisione DCIS, inserendo tra i ricavi le plusvalenze generate dalla risoluzione definitiva delle posizioni di crediti distressed realizzata attraverso strategie di recupero di pagamento concordato con il debitore e dalle cessioni di posizioni. Tali plusvalenze sono state pari a 9,1 milioni (in linea con il quarto trimestre 2019).
I costi operativi sono rimasti stabili a 29 milioni e includono 1,8 milioni di costi relativi a IT Auction e 0,8 milioni di componenti non ricorrenti. Le spese per il personale sono salite a 11,3 milioni (+25% t/t), mentre gli altri costi sono scesi a 17,7 milioni (-10,6% rispetto al trimestre di confronto).
Tali dinamiche hanno portato a un risultato lordo di gestione positivo pari a 7,8 milioni (10,4 milioni nel quarto trimestre 2019) e, dopo rettifiche su crediti salite a 2,7 milioni (1 milione nel trimestre di confronto), riflettendo la decisione di adottare un approccio conservativo coerente con uno scenario Covid-19, il risultato netto di gestione si è fissato a 5,1 milioni (9,4 milioni nel quarto trimestre 2019).
“Alla luce del deterioramento trascurabile del portafoglio crediti della divisione SME sino ad ora, l’aumento delle rettifiche è interamente attribuibile agli accantonamenti collettivi stimati per far fronte a un potenziale deterioramento di posizioni che si potrà concretizzerà in futuro, in funzione dell’impatto finanziario della crisi”, spiega una nota,
Il periodo si è chiuso con un utile netto di 4,5 milioni (+119% rispetto al trimestre precedente).
Dal lato patrimoniale, al 31 marzo 2020 il totale attivo ammonta a 3.052 milioni (in linea con il dato a fine 2019), e comprende principalmente crediti per finanziamenti concessi alla clientela per 1.662 milioni (+1,5% rispetto al 31 dicembre 2019).
Di questi, i volumi di attivi nei business specializzati con la clientela Sme sono pari a 556 milioni (+5,5% rispetto a fine 2019), mentre quelli relativi al segmento Distressed Credit Investment & Servicing si attestano a 674 milioni (+1% rispetto a fine dicembre 2019).
A fine marzo, lo stock di crediti dubbi netti organici si attesta a circa 20 milioni (in lieve aumento rispetto al 31 dicembre 2019), corrispondenti ad un rapporto tra crediti dubbi netti organici e crediti netti totali verso la clientela (con esclusione dei portafogli Npl e Utp acquistati) pari al 2,1% rispetto al 2,2% del quarto trimestre 2019.
La raccolta netta resta invariata a 2.379 milioni, al cui interno quella da clientela si mantiene stabile a 1.911 milioni. La raccolta diretta da clientela retail e corporate cresce a 1,7 miliardi (+7% rispetto a fine 2019), trainata prevalentemente dalla banca diretta digitale, illimitybank.com.
In merito alla solidità patrimoniale, al 31 marzo 2020 il CET1 si fissa al 18,70% (21,40% al 31 dicembre 2019), principalmente per effetto del goodwill derivante dall’acquisizione di IT Auction, consolidata dal 1° gennaio 2020.