Mercati – Europa contrastata, Piazza Affari tiene a +0,7%

Le borse europee si avviano a concludere la mattinata senza una direzione precisa, frenate anche dall’andamento debole dei futures di Wall Street.

Il Ftse Mib di Milano viaggia in rialzo dello 0,7% in area 17.500 punti, mediamente in linea con il Ftse 100 di Londra (+0,6%) e l’Ibex 35 di Madrid (+0,7%) mentre il Dax di Francoforte è flat e il Cac 40 di Parigi a -0,5%.

In frazionale ribasso i derivati su Dow Jones, S&P500 e Nasdaq, dopo la chiusura incerta di ieri con il solo listino tecnologico in progresso dello 0,8%.

Gli operatori continuano a monitorare l’andamento dei casi di coronavirus e temono una seconda ondata di contagi dopo le infezioni registrate in alcuni Paesi che hanno riaperto o stanno gradualmente riavviando le attività.

A ciò si aggiungono i timori legati ad una possibile nuova escalation di tensioni fra Stati Uniti e Cina, dopo che l’amministrazione Trump si è mossa per bloccare gli investimenti in azioni cinesi da parte di un fondo pensionistico a stelle e strisce. Ieri inoltre il presidente americano ha dichiarato che non intende rinegoziare l’accordo commerciale di Fase 1.

Dubbi che mettono in discussione la sostenibilità del recupero dell’azionario globale, in un contesto di deboli risultati societari e dati macroeconomici.

Sul Forex l’euro/dollaro è poco mosso a 1,082 mentre il cambio fra biglietto verde e yen si attesta a 107,5, in attesa della lettura di aprile dell’inflazione Usa e degli interventi dei membri della Federal Reserve James Bullard e Patrick Harker questo pomeriggio.

Tra le materie prime riprende il rialzo delle quotazioni del greggio con il Brent (+1,4%) a 30 dollari e il Wti (+3%) a 24,9 dollari, dopo che l’Arabia Saudita ha annunciato ulteriori tagli alla produzione.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund riparte in area 237 punti base con il rendimento del decennale italiano all’1,88%.

Tornando a Piazza Affari, tra le big cap gli acquisti premiano soprattutto Fineco (+2,9%) e Amplifon (+3,1%), mentre cedono terreno Diasorin (-2,8%) e Buzzi (-2,5%). Bene A2A (+2,4%) dopo i conti del primo trimestre.