Prysmian ha chiuso il primo trimestre del 2020 con ricavi pari a 2.587 milioni, in diminuzione del 6,6% rispetto ai 2.771 milioni del pari periodo 2019 (variazione organica -5,4%).
A livello di area di business, i ricavi del business Energy & Infrastructure sono ammontati a 1.239 milioni, con una variazione organica del -3,4%, con i risultati del Trade & Installers che hanno risentito sia della pandemia Covid-19 che del deterioramento del contesto in America Latina.
Il segmento Projects ha visto ricavi pari a 347 milioni (variazione organica -5,5%). Stabile la performance nel mercato dei cavi sottomarini energia e alta tensione terrestre, mentre hanno sofferto maggiormente le vendite di cavi sottomarini Telecom e SURF.
I Ricavi di Industrial & Network Components sono ammontati a 598 milioni, evidenziando una sostanziale tenuta (-0,3% rispetto al corrispondente periodo del 2019).
I Ricavi del segmento Telecom sono ammontati a 352 milioni, in diminuzione rispetto al primo trimestre 2019 e in linea con le attese (variazione organica -19%), anche in considerazione della sovra-performance realizzata nel corrispondente periodo del 2019.
A livello di gestione operativa, l’Ebitda Adjusted, al netto di oneri netti legati a riorganizzazioni aziendali, oneri netti non ricorrenti e altri oneri netti non operativi pari a 14 milioni (11 milioni nei primi tre mesi del 2019), si è attestato a 197 milioni, in calo del 14,7% rispetto a 231 milioni del primo trimestre 2019, con il relativo margine al 7,6% (8,3% nel primo trimestre 2019).
L’Ebitda ammonta, invece, a 183 milioni, in diminuzione del 16,8%.
L’Ebit adjusted si è attestato a 117 milioni in diminuzione del 24,5%, mentre l’Ebit si è attestato a 58 milioni in diminuzione del 63,8%.
Il periodo si è chiuso con un utile netto di 23 milioni, in calo del 73,9% rispetto agli 88 milioni del periodo gennaio-marzo 2019.
L’indebitamento finanziario netto al 31 marzo 2020 è pari a 2.606 milioni, aumentato di 466 milioni rispetto al 31 dicembre 2019, in linea con le previsioni e con la stagionalità del business.
Infine, il management alla luce degli effetti del Covid-19, e soprattutto dell’incertezza sul prolungarsi della pandemia e degli impatti delle misure di contenimento, ha ritirato la guidance del 2020, in relazione all’impossibilità di prevedere al momento la velocità e le modalità di ripresa della domanda di mercato.