Banca Ifis ha archiviato il primo trimestre 2020 con un margine di intermediazione pari a 106 milioni (-18,6% a/a), risentendo degli impatti del Covid-19 soprattutto nel mese di marzo.
Il margine di intermediazione del segmento Npl è sceso a 43,2 milioni (-30% su base annua), mentre quello relativo al settore Commercial e Corporate Banking è calato a 53,8 milioni (-8% rispetto al primo trimestre 2020).
Il margine di interesse è diminuito a 91,4 milioni (-20,7% rispetto al periodo di confronto) e le commissioni nette a 21,1 milioni (-11,5% a/a).
Dopo oneri operativi leggermente scesi a 73,5 milioni (-1,2% su base annua), il risultato lordo di gestione si è fissato a 32,5 milioni (-41,7% rispetto al primo trimestre 2019).
Il periodo si è chiuso con un utile netto di 26,4 milioni (-11,7% a/a), dopo avere contabilizzato rettifiche su crediti salite a 18,5 milioni (13,1 milioni nei primi tre mesi del 2019) a causa di una singola posizione rilevante, operante nel settore retail, che a causa della chiusura delle attività commerciali per effetto del Covid-19 si è ulteriormente deteriorata.
A livello patrimoniale, al 31 marzo 2020 i crediti verso la clientela si fissano a 7,6 miliardi (in linea con fine 2019), mentre la raccolta da clientela scende a 4,9 miliardi (-7,4% rispetto al 31 dicembre 2019).
Sul fronte della solidità patrimoniale, a fine marzo il CET1, senza considerare gli effetti del consolidamento nella controllante La Scogliera, si fissa al 14,59% 14,28% al 31 dicembre 2019).
La banca ha annunciato la sospensione dei target economici e finanziari del piano industriale 2020-2022.