Cementir ha chiuso il primo trimestre 2020 con ricavi in crescita dello 0,9% a 266,9 milioni rispetto al pari periodo 2019 (+1,9% a cambi costanti).
Nello specifico, i volumi di cemento e clinker hanno raggiunto i 2 milioni di tonnellate (+11,9%), grazie all’aumento del 50% registrato in Turchia. Il calcestruzzo ha registrato invece una flessione dello 1,3% a 0,5 milioni di metri cubi a causa della debolezza del mercato in Belgio, compensata solo parzialmente dalla crescita in Turchia. Infine, nel settore degli aggregati i volumi sono calati del 2,4% a 2,1 milioni di tonnellate.
L’Ebitda si è contratto del 4,4% a 32,2 milioni (-5,6% a cambi costanti), soprattutto a causa di un costo una-tantum per una transazione legale relativa a precedenti transazioni (2,5 milioni). L’impatto del Covid-19 è invece stato marginale ed ha colpito il solo mese di marzo e i soli mercati Belga, Francese, e in misura minore Cinese e Malesiano.
In leggera flessione anche la marginalità, che si è attestata al 12,1%, in calo di 60 punti base rispetto al primo trimestre 2019.
L’Ebit ha registrato una contrazione del 34,2% a 5,1 milioni, mentre il periodo gennaio-marzo 2020 si è chiuso con un risultato ante imposte negativo di 0,5 milioni, in peggioramento rispetto alla perdita di 0,3 milioni nel 1Q19.
Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto al 31 marzo 2020 è pari a 322,3 milioni, in aumento di circa 82,6 milioni rispetto ai 239,6 milioni al 31 dicembre 2019, per via della stagionalità dell’attività nel primo trimestre dell’anno, dalle dinamiche del capitale circolante e dalle manutenzioni annuali.
Infine, tenendo conto delle incertezze relative alla durata ed all’impatto dell’epidemia di Covid 19, la società ha ritirato la guidance 2020 precedentemente fornita, con la previsione di fornire ulteriori aggiornamenti in concomitanza con i risultati del primo semestre 2020.
Il Consiglio di Amministrazione ha poi deliberato di convocare l’assemblea straordinaria degli azionisti il 2 luglio 2020 per approvare la proposta di acquisto di azioni proprie da massimi 60 milioni di euro.