Intesa SP – Fideuram tengono i ricavi e bene la raccolta nel 1Q20

Il Consiglio di Amministrazione di Fideuram – Intesa Sanpaolo Private Banking (Gruppo Intesa Sanpaolo), presieduto da Paolo Molesini, ha approvato il Resoconto Intermedio di Gestione Consolidato al 31 marzo 2020.

Nel primo trimestre del 2020 l’attività commerciale del Gruppo Fideuram – Intesa Sanpaolo Private Banking ha registrato 2,7 miliardi di raccolta netta, in forte crescita (+163%) rispetto al dato dei primi tre mesi del 2019 (1 miliardo) nonostante il significativo deterioramento del contesto di mercato a partire dalla seconda metà del trimestre. L’analisi per aggregati mostra che la raccolta si è interamente concentrata sulla componente di risparmio amministrato (3,3 miliardi) riflettendo un orientamento decisamente più conservativo dei flussi di risparmio, a fronte di una raccolta netta di risparmio gestito che ha registrato un deflusso, ancorché contenuto (-0,6 miliardi).

Alla fine di marzo 2020 le masse amministrate erano pari a 223,0 miliardi, in flessione dell’8% rispetto al 31 dicembre 2019 (242,7 miliardi) e sostanzialmente in linea rispetto a quelle al 31 marzo 2019 (223,7 miliardi).
 L’evoluzione delle masse rispetto alla fine del 2019 è attribuibile alla performance di mercato che, a fine marzo, ha risentito pesantemente della diffusione globale dell’epidemia Covid-19 incidendo in maniera sfavorevole sui patrimoni. Tale effetto è stato parzialmente mitigato dall’ottimo risultato di raccolta netta conseguito dalle reti di private banker.

La componente di risparmio gestito è pari a 148,8 miliardi, a fronte di 165,4 miliardi alla fine del 2019.

A livello di conto economico, il margine di intermediazione si è attestato a 478 milioni (-1% a/a). Le commissioni nette a 427 milioni sono leggermente superiori (+ 2 milioni a/a) rispetto al saldo di 425 milioni registrato nel primo trimestre 2019. Le commissioni nette ricorrenti, componente predominante (oltre 93%) del margine commissionale, sono risultate pari a 399 milioni (+1% a/a) grazie a masse medie di risparmio gestito che, nonostante la forte correzione dei mercati avvenuta nel mese di marzo, sono risultate superiori a quelle del primo trimestre 2019.

Nel primo trimestre 2020 il margine commissionale non ha beneficiato di alcun contributo riveniente da commissioni di performance (1 milione nel primo trimestre 2019).

Il margine di interesse, pari a 48 milioni, ha evidenziato un incremento del 12% rispetto al primo trimestre dello scorso anno per effetto della crescita dei volumi medi investiti, in particolare sui depositi di tesoreria.

I costi operativi netti, pari a 141 milioni, sono diminuiti del 3% rispetto al primo trimestre 2019. Nel dettaglio le spese del personale, pari a 78 milioni, si sono ridotte (-11% a/a) per l’accentramento di alcune funzioni di controllo presso Intesa Sanpaolo a decorrere dal 1° settembre 2019. Risparmio in parte compensato dall’incremento dele altre spese amministrative (+9% a/a) per effetto dell’aumento del contratto di service con la stessa Intesa Sanpaolo, connesso alle funzioni accentrate.

L’utile netto consolidato è risultato pari 222 milioni, in lieve contrazione (-3%) rispetto al primo trimestre del 2019.

I coefficienti patrimoniali consolidati di Fideuram – Intesa Sanpaolo Private Banking si posizionano molto al di sopra dei livelli minimi richiesti dalla normativa. In particolare, al 31 marzo 2020 il Common Equity Tier 1 ratio consolidato è salito al 27,5%, in forte crescita rispetto al 19,2% di fine dicembre 2019 per effetto dell’aumento dei fondi propri conseguente alla decisione di destinare a riserva l’utile d’esercizio realizzato da Fideuram nel 2019.