Mercati Usa – Primo stop, S&P500 – 2%

Wall Street sente la fatica della lunga corsa degli ultimi due mesi e rallenta decisamente il passo con una brusca frenata nell’ultima ora di contrattazione.

Le reiterate tensioni con la Cina, l’audizione del virologo Fauci in Senato e la chiusura della città di Los Angeles per altri tre mesi, hanno alimentato un po’ di nervosismo sui mercati americani.

In realtà, lo S&P500 (-2,1%) ha testato ancora una volta – la terza – la resistenza a 2.935 punti non riuscendo a superarla in chiusura, motivo che ha generato il sell-off dell’ultima ora.

In linea anche le performance degli altri due listini principali: Dow Jones (-1,9%) e Nasdaq (-2,1%), mentre più marcata è stata la discesa invece del Russell 2000 (-3,5%). Vola il VIX (+20%) a quota 33 punti.

Tutti gli undici settori dello S&P500 hanno chiuso in rosso, con l’immobiliare (-4,3%), gli industriali (-2,8%) ed i finanziari (-2,7%) tra i più penalizzati.

Stornano anche i titoli tecnologici (-2% la performance del comparto) con Facebook, Amazon e Apple che contengono la discesa ad un punto percentuale, mentre Netflix e Google perdono il 2%.

Sul mercato obbligazionario rimbalzano i prezzi e scendono i rendimenti in una sorta di “flight to safety” in uscita dall’equity.

Nel dettaglio: la scadenza biennale scivola di due punti base allo 0,16% e quella decennale di cinque allo 0,68%.

Il petrolio (+6,8%) continua a sfruttare la notizia del taglio unilaterale della produzione da parte dell’Arabia Saudita salendo a 25,80 dollari al barile.

Dollaro debole a 1,086 nei confronti della moneta unica.