Banca Popolare di Sondrio ha archiviato il primo trimestre 2020 con un margine di intermediazione pari a 132,7 milioni (-41,5% a/a).
Il margine di interesse è diminuito a 112,2 milioni (-6,7% rispetto al periodo di confronto), mentre le commissioni nette sono salite a 78,9 milioni (+4,5% su base annua). I ricavi da trading hanno registrato un saldo netto negativo di 59,1 milioni (+30,5 milioni nel primo trimestre 2019).
Dopo oneri operativi leggermente scesi a 133,7 milioni (-1,9% a/a), il risultato lordo di gestione è risultato in sostanziale parità (90,4 milioni nel primo trimestre 2019).
Il periodo si è chiuso con una perdita netta di 46,5 milioni (+34,9 milioni nei primi tre mesi del 2019), dopo avere contabilizzato maggiori rettifiche su crediti per 64,4 milioni (+48,8% su base annua; la voce risente degli scenari negativi previsti a livello macroeconomico e quindi riflette la necessità di considerare gli effetti del Covid-19 relativamente alla valutazione dei crediti, con particolare riferimento alle sofferenze).
A livello patrimoniale, al 31 marzo 2020 i crediti verso la clientela si fissano a 33,3 miliardi (+0,6% rispetto a fine 2019), mentre la raccolta da clientela è pari a 29 miliardi (-2,8% rispetto al 31 dicembre 2019).
I crediti deteriorati netti al 31 marzo 2020 sono pari a 1.484 milioni, mentre quelli lordi a 3.683 milioni.
Sul fronte della solidità patrimoniale, a fine marzo il CET1 si fissa a 15,25% (16,02% al 31 dicembre 2019).
La banca ha confermato il prossimo completamento della cessione massiva di sofferenze, per circa 1 miliardo, cui seguirà in corso d’anno un’operazione analoga per un valore pari a circa 400 milioni.